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Basket, Serie A: Olimpia-Virtus Bologna: 6 motivi per cui Milano parte favorita nelle LBA Finals

Daniele Fantini

Pubblicato 04/06/2021 alle 14:54 GMT+2

BASKET, SERIE A - Quelle tra AX Armani Exchange Milano e Virtus Segafredo Bologna sono le Finals più attese tra le due squadre più titolate d'Italia e impegnate nella costruzione di due grossi progetti molto ambiziosi anche in Europa. Forte del 3-0 nei precedenti in stagione, l'Olimpia parte da favorita: analizziamo 6 punti tecnici, tattici e caratteriali che ne evidenziano i vantaggi.

AX Armani Exchange Milano, Euroleague 2020-21

Credit Foto Getty Images

AX Armani Exchange Milano-Virtus Segafredo Bologna. La finale più attesa, quella che rispolvera i grandi duelli del passato tra le due società più titolate d'Italia, quella più giusta tra le due squadre più forti, attrezzate e ambiziose in questo preciso momento storico della pallacanestro italiana. L'Olimpia è in vantaggio per 3-0 nei precedenti in questa stagione (finale di Supercoppa compresa), tre vittorie in cui ha dimostrato sul campo la maggior qualità rispetto all'avversaria. Abbiamo individuato 6 punti-chiave in cui Milano ha vantaggio potenziale sulla Virtus, sia a livello tecnico-tattico che emotivo e caratteriale, 6 punti che pongono l'Olimpia (almeno sulla carta) nella condizione di favorita ai blocchi di partenza per la conquista dello Scudetto.

Supercoppa, Coppa Italia, Final Four di Eurolega: Milano è già abituata a vincere

Milano si presenta all'appuntamento con le Finals LBA con due trofei già messi in bacheca in stagione (Coppa Italia e Supercoppa, conquistata proprio contro la stessa Virtus) e il traguardo delle Final Four di Eurolega a Colonia. Entrambe hanno aperto progetti molto ambiziosi nell'estate 2019 ma, a differenza di Bologna, l'Olimpia ha già vinto confermando la bontà del gruppo e "abituandosi" a vincere, aspetto caratteriale che tende a fare la differenza a questi livelli.
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Supercoppa, highlights: Milano-Virtus Bologna 75-68

Consapevolezza della propria forza = fame di nuovi successi

Milano e Bologna arrivano alle LBA Finals dopo due annate di prestigio in Europa, chiuse, però, con epiloghi molto diversi e inclini a lasciare strascichi opposti a livello mentale. La Virtus, rimontata ed eliminata in semifinale di Eurocup dall'Unics Kazan, ha visto sfumare in maniera amarissima il grande traguardo della qualificazione all'Eurolega inseguito da due stagioni, mentre Milano, con il terzo posto conquistato nelle Final Four di Colonia, è andata ben oltre quell'obiettivo della qualificazione ai playoff con cui era partita in estate, anticipando, di fatto, il percorso di crescita di una stagione intera. L'Olimpia ha potuto prendere piena consapevolezza della propria forza e aumentare quella fame di vincere per andare a caccia dell'ultimo trofeo dell'anno, quello Scudetto che manca dal 2018.
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Highlights: Olimpia Milano-CSKA Mosca 83-73

Un gruppo forgiato da una grande annata in Eurolega

Se i playoff sono tradizionalmente definibili come "un altro mondo" rispetto alle partite di regular-season sia sul piano tecnico-tattico che emotivo, le Finals portano queste differenze al massimo livello. La grande cavalcata verso le Final Four di Eurolega, post-season contro il Bayern compresa, ha forgiato la mentalità dell'Olimpia, rendendola in grado di raggiungere e mantenere stati di concentrazione, intensità e fisicità elevatissimi per larghi tratti di partita. E nei grandi impegni stagionali di campionato (vedi le Final Eight di Coppa Italia o le stesse serie playoff contro Venezia e Trento), Milano è stata capace di traslare la stessa aggressività tenuta in Europa, anche con un roster diverso per la regola del 6+6.
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La forza del nucleo biancorosso: chimica, grandi attaccanti e qualità difensiva

Nonostante l'impossibilità di schierare la sua formazione migliore, ossia quella vista nelle Final Four di Colonia con il solo Gigi Datome a rappresentare il gruppo degli italiani, Milano ha già dimostrato di possedere un core con qualità, chimica, forza fisica ed efficacia superiori a tutte le avversarie del campionato, un nucleo già ben rodato e affiatato, con alchimie difensive di grandissimo livello e capacità di esprimere un gioco offensivo pericoloso, produttivo e soprattutto imprevedibile per le tante punte di diamante a disposizione, da Kevin Punter a Shavon Shields, da Sergio Rodriguez a Malcolm Delaney, fino a Zach LeDay, Kyle Hines e Gigi Datome. La Virtus può controbattere con una batteria di lunghi di peso e ottimi difensori sul perimetro come Alessandro Pajola, Stefan Markovic, Kyle Weems e Awudu Abass, ma qualsiasi piano difensivo studiato per frenare Milano rischia di rivelarsi una coperta corta per la grande qualità diffusa nel roster biancorosso.
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Strepitoso Shavon Shields, 35 punti contro la Virtus

La lunghezza del roster: piani tattici diversi e minor impatto degli infortuni

Nucleo a parte, l'Olimpia può contare su una lunghezza della panchina maggiore (soprattutto se Paul Biligha e Riccardo Moraschini saranno in grado di mantenere lo stesso livello già apprezzato nelle serie con Trento e Venezia) e sulla possibilità di tamponare eventuali problematiche legate ad infortuni con protagonisti di spessore. Michael Roll è stato importantissimo nel rimpiazzare sia Shields che Punter a cavallo delle due serie precedenti, e, assieme a lui, l'Olimpia può sguinzagliare anche Vlado Micov (tra i migliori nelle due gare di Colonia) e Kaleb Tarczewski, anche per cambiare l'assetto tattico nel corso della stessa serie della Finals.
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Una difesa forte e rodata: le armi per fermare Teodosic e Belinelli

Milano non possiede soltanto più frecce in faretra rispetto all'attacco della Virtus ma anche quella qualità difensiva necessaria per frenare la grande coppia d'assi bianconera composta da Milos Teodosic e Marco Belinelli. Malcolm Delaney ha già dimostrato di essere un difensore eccelso sul pallone per limitare le visioni del Mago serbo, così come Shavon Shields è, per struttura fisica e caratteristiche generali, l'uomo perfetto per mettere la museruola al Beli, inseguendolo su ogni situazione di uscita dai blocchi. Le staffette sulle due star della Virtus possono poi proseguire con Kevin Punter e Riccardo Moraschini, altri due difensori di grandissimo spessore, mentre la capacità unica di Kyle Hines di lavorare in anticipo sulle penetrazioni avversarie può togliere tanti sbocchi alle invenzioni di Teodosic sul pick'n'roll centrale.

Riguarda AX Armani Exchange Milano-Virtus Segafredo Bologna (partita di ritorno in campionato) in VOD (Contenuto Premium)

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