La differenza fra Ferrari e Red Bull è Verstappen: il talento diventato dominatore
Pubblicato 29/08/2022 alle 09:07 GMT+2
FORMULA 1 - Fino al giovedì prima di Spa, Charles Leclerc raccontava di crederci ancora, ma dopo quello che abbiamo visto in Belgio ormai non ci sono più dubbi: il mondiale 2022 lo vincerà Max Verstappen. È lui l’uomo in più, quello che riesce a trasformare una macchina vincente in un’auto dominante. Il distacco che rifila regolarmente a Perez sintetizza la sua forza.
C’era ancora qualcuno che ci credeva. Ma dopo quello che abbiamo visto in Belgio non ci sono più dubbi: il mondiale 2022 lo vincerà Max Verstappen raddoppiando così il titolo conquistato negli ultimi giri dell’ultima gara dello scorso campionato. Quest’anno potrebbe chiudere i discorsi già a settembre. Con 98 punti di vantaggio a 8 gare dalla fine, manca solo la conferma dell’aritmetica. Fino al giovedì prima di Spa, Charles Leclerc raccontava di crederci ancora. Stefano Domenicali chiedeva alla Ferrari di provarci fino in fondo ricordando come ai tempi di Maranello lui conquistò il Mondiale 2007 con Kimi Raikkonen rimontando 17 punti nelle ultime due gare, quando una vittoria valeva solo 10 punti. Dopo quello che abbiamo visto a Spa non ci sono più favole con il lieto fine da raccontare. Mattia Binotto ha ammesso: “La Red Bull ha un pacchetto migliore. Complimenti a loro”. Se non è una bandiera bianca ci assomiglia molto.
Ma la differenza vera oltre alla Red Bull la sta facendo Max Verstappen. È lui l’uomo in più, quello che riesce a trasformare una macchina vincente in un’auto dominante. Se l’anno scorso abbiamo applaudito il primo titolo di una nuova generazione di piloti, un titolo arrivato in modo discusso e discutibile all’ultimo respiro, quest’anno stiamo assistendo ad una marcia trionfale di un Verstappen diventato uomo senza macchia e senza errori. Ha vinto 9 gare su 14 dominando le ultime due in cui partiva decimo e quattordicesimo. Dopo le due rotture di inizio stagione non ha più sbagliato un colpo. Max è diventato un dominatore. Non prende rischi eccessivi, non sbaglia ed ha anche una bella dose di sfacciataggine come sabato quando dopo un giro praticamente perfetto si è tolto casco e guanti rinunciando al secondo tentativo e rifiutandosi di tirare la scia al suo compagno. Proprio il distacco che rifila regolarmente a Perez sintetizza la sua forza. Ormai distrugge regolarmente il suo compagno al quale lascia solo le briciole (come Monaco).
Il weekend di Spa ci ha raccontato un pilota che ormai può andare a sedersi tra i più grandi di sempre per la rapidità con cui sta bruciando le tappe. Le qualifiche non erano mai state il suo punto di forza. Sabato a Spa, su una delle piste più toste del campionato, ha dato una lezione di velocità a tutti. Sapeva che sarebbe stato penalizzato per il cambio di motore, ma ha regalato ai suoi tifosi il giro perfetto lasciando a 6 decimi il secondo (Sainz) e quasi a 8 decimi il compagno di squadra. Dominante.
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