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Calhanoglu regista, il modo migliore per colmare il vuoto di Brozovic. Il turco è tra i volti della rinascita dell’Inter

Michele Neri

Pubblicato 20/10/2022 alle 15:49 GMT+2

SERIE A – L'Inter dopo un avvio di stagione molto negativo ha ritrovato la retta via e ha raccolto così quattro risultati consecutivi. In particolare ha collezionato 4 punti nel doppio confronto contro il Barcellona, avvicinandosi prepotentemente agli ottavi. Tra i giocatori che hanno trascinato Inzaghi fuori dalla crisi c'è anche Calhanoglu, che sta brillando da regista, al posto di Brozovic.

Calhanoglu: "Derby? Non voglio più parlarne, è doloroso"

E’ il 25 settembre, in programma c’è il match tra Austria e Croazia, valida per la Nations League. Dopo 17 minuti Marcelo Brozovic si ferma e chiede il cambio per una fitta al flessore della coscia sinistra. Il c.t. Dalic non si nasconde, e dice subito che si tratta di un infortunio serio. I tifosi dell’Inter restano in apprensione fino agli esami strumentali del giorno successivo, che confermano la sensazione iniziale. Lesione parziale al flessore della coscia sinistra, dunque circa un mese di stop per il leader nerazzurro, che già aveva regalato tre punti contro il Torino e aperto le marcature nel derby poi perso. Un’assenza pesante, forse la più pesante di tutte. In un periodo già assai complicato, dove regnano le incertezze e le fragilità della squadra. La scorsa stagione il numero 77 ha saltato appena tre partite di Serie A, una per squalifica e due per un problema al polpaccio. Bilancio? Una sconfitta e due pareggi contro Sassuolo, Torino e Fiorentina. Punti persi che vedendo la classifica finale hanno fatto la differenza. Potrebbe essere una tragedia, il colpo del ko per Simone Inzaghi, che è quasi in bilico, eppure il tecnico reagisce e trova la quadra con una soluzione non banale.

CALHANOGLU PIÙ DI ASLLANI

In estate l’Inter si è voluta tutelare proprio in questo ruolo. Viste le difficoltà nel sostituire Brozovic, sia quando infortunato che eventualmente per fare turnover, la società ha consegnato all’allenatore un vice del croato. La scelta ricade su Kristjan Asllani, classe 2002, che ha disputato un’ottima stagione all’Empoli, la sua prima in Serie A. Un prestito oneroso (4 milioni di euro) con obbligo di riscatto a 10 milioni più bonus. Un colpo di prospettiva ma non solo. Ecco quindi che nel preciso istante in cui il titolare indiscusso si fa male, l’ora del giovane albanese sembra più vicina. Fino a quel momento il 20enne è subentrato in tre gare, per pochi minuti. Non è ancora ben integrato. Eppure, Simone Inzaghi per la sfida in casa contro la Roma decide di affidare proprio a lui le chiavi del centrocampo. Una prestazione dignitosa ma l’Inter perde. Quarta sconfitta in campionato, i bonus sono finiti, i nerazzurri non possono più fallire. L’appuntamento successivo è il più impegnativo, a San Siro arriva il Barcellona, che in Spagna sta facendo faville. Servono giocatori di esperienza sia per fronteggiare un rivale di altissimo livello che per gestire le emozioni negative. Così nasce la mossa a sorpresa del tecnico: Calhanoglu regista, con Barella e Mkhitaryan ai suoi fianchi. Non è un’assoluta novità. L’anno scorso nel periodo di assenza di Brozovic anche il turco, per via delle esperienze passate al Milan con Gattuso e Giampaolo, è stato provato in quella posizione. Senza lasciare il segno. Questa volta, invece, porta subito i frutti. L’ex Milan decide la sfida contro i blaugrana, che riaccende le speranze in Champions. A Reggio Emilia, però, si rivede Asllani al centro, e arriva un altro successo. Poi c’è il temibile Camp Nou da affrontare, l’obiettivo è strappare almeno un pareggio. Partita spettacolare, il regista è Calha, che cresce alla distanza e serve un assist splendido a Lautaro Martinez, che poi si inventa il gol. Il punticino arriva, anche se Asllani ha la chance del 3-4, che spreca malamente. La corazzata vista in terra spagnola non può che essere il punto da cui ripartire, allora Inzaghi contro la Salernitana conferma 10/11 e al centro della mediana c’è ancora il numero 20, che brilla nuovamente. Mette davanti alla porta Barella con un lancio lungo da fermo, che ha i giri contati. Tutto questo dopo aver recuperato il pallone grazie al pressing alto. Da ottima mezzala che era, è diventato un signor giocatore nella veste di regista. Difficile ora spostarlo da lì, almeno finché Brozovic non tornerà a disposizione.

IL TURCO TRA I VOLTI DELLA RINASCITA

Dal cambio ruolo di Calhanoglu ne ha beneficiato l’Inter ma anche il turco stesso. La squadra è ripartita, con quattro risultati positivi consecutivi. E pure l’ex Milan, che aveva cominciato male la stagione, ha ritrovato nuova linfa vitale. Il numero 20 aveva infatti macchiato il derby con la palla persa che ha generato il gol del pareggio, da cui poi è iniziato il declino, e si era ripetuto contro la Roma con un errore simile in orizzontale. Spostato al centro, e arretrato di qualche metro, quindi nella posizione di regista, ha cambiato marcia. E se prima era uno dei responsabili della crisi, per quanto detto sopra, in pochi giorni si è trasformato in condottiero. Lui, insieme a Barella e Lautaro Martinez, sono i volti della rinascita, gli uomini che stanno trascinando i nerazzurri lontano dal baratro e, possibilmente, verso giorni di gloria. Nella nuova versione il turco è stato sempre tra i migliori in campo, leader tecnico e dominatore nella sua porzione di campo. E’ sembrato proprio a suo agio, oltre ad essere riuscito sin qui a non far rimpiangere Brozovic. Per portare a termine questa missione, che pareva quasi impossibile, sta facendo ricorso a tutte le sue doti. In primis, il notevole bagaglio tecnico. E’ sempre stato molto bravo nel calciare a rete, come ha fatto contro il Barcellona, e pure gli assist sono un marchio di fabbrica. E’ abile a colpire il pallone con entrambi i piedi, ad aprire il campo in velocità con lanci profondi, ed a giocare in verticale. A volte si fida pure troppo di se stesso ma in questi fondamentali è migliore di Brozovic, che spesso in impostazione ha bisogno di un tempo di gioco in più. Il croato è sicuramente inarrivabile nelle letture, nei movimenti senza palla, e nella fase di non possesso. In quest’ultima, però, Calhanoglu è migliorato negli anni, soprattutto da quando è arrivato in Italia. Al Milan gli era chiesta molta partecipazione alla fase difensiva. Così un po’ alla volta è diventato anche un giocatore di sacrificio, che non si risparmia nei tackle, che partecipa al pressing pure se molto alto.

E QUANDO TORNERÀ BROZOVIC?

Dopo il successo sulla Salernitana, a Simone Inzaghi è stato subito chiesto se quando tornerà Brozovic, Calhanoglu in automatico non sarà più regista. Il tecnico ha risposto così: “Assolutamente no, non ci sono titolari a prescindere”. Probabilmente però è stato diplomatico. Per non togliere motivazioni al turco, che è sulla strada giusta, e per non concedere al croato la possibilità di abbassare la guardia e di allenarsi quindi con sufficienza. Fatto sta che non ha negato un eventuale ballottaggio. In questi casi si può parlare di problemi di abbondanza: tra due giocatori che hanno dimostrato di interpretare molto bene lo stesso ruolo, bisogna sceglierne uno solo. Il numero 77 farà tutto il possibile per tornare tra i convocati contro il Bayern (1 novembre) o contro la Juventus (6 novembre) e a quel punto l’allenatore dovrà decidere. Intanto, l’ex Milan ha ancora qualche partita per confermarsi ai livelli delle ultime uscite, o addirittura per fare ancora meglio. Difficile che Asllani gli tolga il posto in questo momento. Riguardo al futuro, invece, l’ipotesi di Brozovic panchinaro è comunque molto improbabile. E’ l’anima dell’Inter e non è diventato meno insostituibile per via degli ottimi segnali lanciati da Calhanoglu. Anche Bergomi è convinto: “Se conosco Inzaghi, quando torna Brozovic torna come prima”. La speranza di Inzaghi è semmai di riavere entrambi in forma per poterli schierare insieme. La coppia Brozo-Calha è stato un fattore importante nella passata stagione perché il turco è sempre stato polivalente, quindi avanzato ma anche presente a supporto del mediano quando marcato a uomo. Se uno dei due è oscurato, l’altro si incarica della costruzione. Un asse consolidato, a cui si deve aggiungere Barella, che nelle ultime settimane ha ritrovato se stesso.

LE PAGELLE DI CALHANOGLU DI EUROSPORT – 2022/23

PartitaVoto
vs Lecce5,5
vs Spezia7
vs LazioS.V.
vs Cremonese7
vs Milan5
vs Bayern5
vs Torino5,5
vs Viktoria Plzen6
vs UdineseAssente
vs Roma6
vs Barcellona7,5
vs Sassuolo6
vs Barcellona7
vs Salernitana7
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