Ciclismo, Tour de France 2021 - Merckx, Hinault e... Wout Van Aert! Sarà lo spauracchio per tutti a Tokyo
Aggiornato 19/07/2021 alle 14:58 GMT+2
TOUR DE FRANCE - Non solo Pogacar. L'edizione del 2021 ci regala un van Aert da antologia. Sì perché il belga ha vinto tre tappe, tutte diverse. Quella del doppio Mont Ventoux, una crono e la volata finale sugli Champs-Élysées. Erano anni che non si vedeva un corridore vincere su più terreni nella stessa edizione. Giusto un paio di fenomeni: Merckx e Hinault. E ora van Aert punta all'oro a Tokyo.
Il Cannibale di questo Tour è stato Tadej Pogacar, autore di tre vittorie di tappa e numerosi attacchi in salita benché fosse già maglia gialla con largo margine su tutti i suoi avversari. Nelle tappe del Col du Portet e del Tourmalet, non ha lasciato neanche le briciole, sbaragliando la concorrenza in lungo e in largo. In questo finale di Tour, però, si è fatto largo un altro Cannibale che, se vogliamo, ha anche un po' rubato la scena allo sloveno in queste ultime tappe. Parliamo di Wout van Aert che ha compiuto qualcosa di meraviglioso e di incredibile. Se tutti erano rimasti stupiti della sua tenuta in salita al Tour 2020, dove accompagnò Roglic quasi alla vittoria, che dire di questo 2021. Una vittoria in una tappa di alta montagna (quella del doppio Mont Ventoux), per poi chiudere con il successo nella cronometro e con la vittoria a Parigi, battendo Cavendish allo sprint. Scusa se è poco.
Classifiche e risultati
Chi è più forte tra i due?
Un Tour da ricordare: tre vittorie di tappa
Un Tour da ricordare per Wout van Aert, anche più di quello del 2020. L'anno scorso vinse due tappe in volata e faceva le salite, spianando la strada per Roglic. Chapeau! Tanto che si è cominciato a dire: “ma van Aert può fare classifica generale? Bla bla bla”. La risposta l'abbiamo avuta proprio quest'anno, con un secco no da parte del fisico di van Aert, che ha mollato abbastanza presto sulle Alpi, appena la Jumbo Visma l'aveva designato capitano dopo le pene vissute da Roglic dopo la caduta. C'è da dire, infatti, che van Aert non era proprio al top della condizione in quei primi 9 giorni di Tour. Certo, si era buttato anche lui a capofitto nella famosa fuga di 206 km nella tappa di Le Creusot (tappa di 249 km), con van der Poel, Asgreen, Mohoric, Nibali e altri, ma non era stato della partita per le vittorie di Landerneau e del Mûr de Bretagne. Tappe fatte su misura per lui, da Classiche, dove però trionfarono Alaphilippe van der Poel. Dalla seconda settimana poi, è venuto fuori il vero van Aert. Anzi, qualcosa di più. A Valence viene battuto per un soffio da Cavendish in volata, ma il giorno dopo spezza le gambe a tutti sul Mont Ventoux. Sul doppio Mont Ventoux. Torna a fare il gregario, questa volta per Vingegaard, con prove convincenti in salita e poi diventa un tornado nel finale di Tour con le vittorie nella crono nella volata di Parigi. Fantastico.
Gli highlights di van Aert al Tour 2021
Tappe | Piazzamento |
Landerneau (da Classica) | 24° |
Mûr-de-Bretagne (da Classica) | 23° |
Laval (cronometro) | 4° |
Le Creusot (montagna) | 8° |
Valence (volata) | 2° |
Malaucène (montagna) | 1° |
Carcassonne (volata) | 15° |
Saint-Émilion (cronometro) | 1° |
Parigi (volata) | 1° |
Gli ultimi a farlo? Eddy Merckx e Bernard Hinault!
Bisogna andare indietro di anni e anni per vedere un corridore che, nella stessa edizione del Tour, conquista una tappa di alta montagna, una cronometro e una volata di gruppo. Non uno sprint tra gli uomini di classifica, parliamo di vera volata contro i migliori velocisti. Come ha fatto van Aert a Parigi. Dal 2000 in poi non c'è stato nessuno a riuscirci e quindi dobbiamo andare allo scorso secolo. L'ultimo a farlo? Un certo Bernard Hinault, un altro fenomeno della storia del ciclismo. L'unico che si può paragonare a Merckx. Era il 1979, quando Hinault conquistò il suo secondo Tour de France (in 2 partecipazioni). Il campione francese vinse in quell'edizione 4 delle 5 cronometro presenti: quella di Superbagnères, quella di Brussel, quella di Avoriaz e ancora quella di Dijon. Vinse il primo tappone di montagna a Pau, battendo Pevenage, Baronchelli e Zoetemelk, e vinse lo sprint di gruppo a Nogent-sur-Marne, tappa che si concluse in volata dopo il circuito finale. Ah, vinse anche a Parigi sugli Champs-Élysées, ma in quel caso ci fu un acceso duello con Zoetemelk. Andarono in fuga il 1° e il 2° della generale, arrivando al traguardo con 2'18'' di vantaggio sul resto del gruppo.
Cercò la tripletta anche nel 1982 (vittoria a crono, in montagna e allo sprint), ma in quel Tour vinto - il 4° della sua carriera - conquistò 3 cronometro, lo sprint di Parigi dove batté Adrie van der Poel (papà di Mathieu), ma non vinse nessuna tappa di montagna. Prima di Hinault ci fu un certo Merckx che aveva abituato i suoi tifosi a questi numeri. Al Tour 1974, l'ultimo vinto dal Cannibale, conquistò 2 cronometro su 3, la volata di Parigi battendo il velocista Patrick Sercu, e tre tappe di montagna (conquistò 8 tappe in quella edizione).
A Tokyo cerca due medaglie d'oro
Insomma, van Aert è tra i grandi. Ma ora? Beh, il belga non vuole fermarsi qui. Dicevamo che il suo picco di condizione è arrivato solo a partire dalla seconda settimana del Tour e, quindi, ha ancora diverse cartucce da sparare. Che abbia studiato apposta di arrivare con questo picco alle Olimpiadi di Tokyo? Sì perché fra una settimana ci sarà già la prova olimpica su strada e qualche giorno dopo ci sarà la cronometro. Beh, van Aert si pone come uno dei favoriti per entrambe le gare. È addirittura il favorito numero 1 per la medaglia d'oro della prova in linea, con una conformazione del percorso che si addice proprio alle sue caratteristiche. È tra i favoriti per la crono, perché c'è sempre un certo Filippo Ganna - campione del mondo - da andare a battere, anche se van Aert ha avuto proprio la meglio sull'azzurro nella crono della Tirreno-Adriatico qualche mese fa. Ma come fa van Aert a fare questi numeri? Se prendesse l'oro in entrambe le corse, non sarebbe un qualcosa di strano. Vi ricordate i Mondiali di Imola di settembre? Certo l'oro lo vinse Alaphilippe da una parte e Ganna dall'altra, con van Aert 2° da una parte e van Aert 2° dall'altra.
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