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Tour de France 2022 - Van Aert, Benoot, Kuss Vingegaard e la Bi-Zona: come la Jumbo Visma ha ipotecato il Tour

Luca Stamerra

Pubblicato 22/07/2022 alle 08:49 GMT+2

TOUR DE FRANCE - Proviamo ad analizzare la tattica adottata della Jumbo Visma, la squadra di Jonas Vingegaard, nella tappa dell'Hautacam. Era l'ultima frazione di alta montagna in questo Tour 109 e aveva fatto storcere il naso a qualcuno il fatto che ben due corridori gialloneri fossero entrati nella fuga (van Aert e Benoot). Per come si sono messe le cose, invece, è stata una tattica perfetta...

Pogacar si arrende! Il momento in cui Vingegaard lo stacca

Nel ciclismo, come in altri sport, ogni tattica, seppur banale, può diventare rivoluzionaria ed efficace se eseguita alla perfezione. La Jumbo Visma ha ancora una volta vinto la sua battaglia contro Pogacar, come era capitato già nella tappa con Galibier e Granon. Lì era Pogacar il leader della classifica, con lo sloveno che si perse sugli attacchi continui di Vingegaard e Roglic. Il connazionale era a quasi 3' di ritardo, ma Pogacar non lo voleva far partire, per principio, finendo però per entrare in un trappolone clamoroso. Questa volta? C'era l'Hautacam e la Jumbo Visma non voleva rimanere con un pugno di mosche in mano come capitato il giorno prima sul Peyragudes. Inutile stare tutti insieme e quindi via alla fuga, con la possibilità per van Aert - e qualcun altro - di ritrovarsi davanti per dare una mano in una fase di corsa diversa. Fare da punto d'appoggio che, nel gergo ciclistico, si chiama Bi-Zona. Una mossa ardua, si potrebbe dire, devi comunque difendere la maglia gialla, ma che in questo frangente ha pagato eccome. Kuss ha fatto il grosso del lavoro, ma Benoot e van Aert sono stati decisivi per far male a Pogacar e mantenere la superiorità numerica in diversi momenti di gara. Il risultato? La vittoria di Vingegaard sull'Hautacam e il Tour, ormai, quasi vinto.

Van Aert, Benoot, Kuss e Vingegaard: la Bi-Zona della Jumbo

Dopo il colpaccio nella tappa con Galibier e Granon, altra lezione di tattica da parte della Jumbo Visma. Nella tappa regina del Tour, quella in cui Vingegaard ha sfilato la maglia gialla a Pogacar, il team neerlandese ha usato un po' la tattica Movistar. Attaccare la maglia gialla con i tuoi due capitani, costringendo l'avversario a dover rispondere ad entrambi. All'epoca c'erano Valverde e Quintana contro Froome e vinceva sempre il britannico anche grazie alla compattezza della sua squadra. In questo frangente ci sono stati Roglic e Vingegaard (di un'altra pasta rispetto ai Movistar) e Pogacar è caduto nel trappolone. Ora, senza altri uomini di classifica, serviva qualcosa di diverso. E quelli della Jumbo hanno usato in pieno la Bi-Zona, da manuale del ciclismo. E dire che questa è una strategia adottata da chi vuole prenderla la maglia gialla e non difenderla, ma Vingegaard non voleva difendere niente. Voleva vincere la tappa e ipotecare il Tour.
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Vingegaard da applausi! Pogacar cade, lui lo aspetta e si danno la mano

Ecco che la Jumbo Visma ha adattato la Bi-Zona ai suoi corridori. La squadra di Vingegaard è una squadra stellare, anche senza Roglic e Kruijswijk andati a casa, ma una squadra senza veri scalatori oltre a Sepp Kuss. Van Hooydonck non è uno scalatore, Benoot non è uno scalatore, Laporte non è uno scalatore e van Aert non è uno scalatore (lui è semplicemente un fenomeno). Inutili tenerli tutti assieme salita dopo salita, se tanto sai che prima o poi si staccheranno. Ecco che la squadra neerlandese ha distribuito i corridori in punti specifici della corsa, per essere utili in momenti diversi. Primo passo: mandare qualcuno in fuga, con van Aert prima scelta. Ed ecco il perché il belga è partito secco già al km 0.
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Chi è il primo ad attaccare? Ancora lui, Wout van Aert

Importante che sia entrato anche Benoot nella fuga, così da rendere più 'facile' la vitta a van Aert durante la sua azione. L'altro belga si è messo a tirare fino all'inizio della seconda salita, facendo risparmiare così qualche energia al compagno di squadra. E, intanto, Van Hooydonck, Laporte e Kuss restavano insieme a Vingegaard. Solo tre uomini a copertura della maglia gialla? Beh, la Jumbo era comunque in superiorità numerica visto che Pogacar aveva il solo McNulty. Se lo poteva permettere. Secondo passo: Benoot si stacca dalla fuga e viene ripreso dal gruppo maglia gialla. Può essere inutile se Pogacar stacca tutti e se ne va, ma l'ex Lotto Soudal è stato determinante a far rifiatare Kuss, dopo il grande lavoro precedente, oltre a portare il gruppo maglia gialla ai piedi dell'Hautacam. Poi Kuss ha rinforzato il ritmo, facendosi metà salita fino al ricongiungimento con van Aert, il resto lo ha fatto il belga, facendo staccare Pogacar con la sua andatura. Ah, poi Vingegaard ha vinto la tappa... Tattica rischiosa, ma perfetta se il piano viene rispettato. Benoot, Kuss e van Aert superlativi. Come perfetto fu il piano sul Galibier e sul Granon.
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Vingegaard, mani sul Tour! Pogacar ko, rivivi l'arrivo in solitaria

E non era la prima volta, ricordate sul Mont Ventoux?

E non è la prima volta che la Jumbo Visma utilizza questa tattica. Anche l'anno scorso, nel tappone del Mont Ventoux, aveva lasciato Vingegaard praticamente da solo in gruppo, con più corridori davanti in fuga. Certo, era una situazione un po' diversa: Vingegaard non era in maglia gialla e, anzi, era meglio vincere qualche tappa, considerando che il danese era molto indietro rispetto a Pogacar (più di 5' di ritardo). Ma la Jumbo si mosse su più fronti. Van Aert in fuga con Kuss e Kruijswijk, dietro Vingegaard con un solo compagno di squadra: Teunissen. Come andò a finire? Van Aert vinse la tappa del doppio Mont Ventoux, Vingegaard staccò Pogacar in salita e si ritrovò in seconda battuta Kruijswijk e Kuss a fargli l'andatura.
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Pogacar è umano: Vingegaard lo stacca sul Mont Ventoux

La Bi-Zona: quanti ricordi con Scarponi e Nibali

La Bi-zona non è stata inventata dalla Jumbo Visma, altroché. Anzi, era una mossa solitamente in voga ai direttori sportivi italiani, tra questi sicuramente Beppe Martinelli. Una della manovre di più successo con la Bi-Zona fu quella della rimonta di Vincenzo Nibali al Giro d'Italia 2016. All'inizio dell'ultima settimana era impossibile sperare di vedere lo Squalo in maglia rosa. Nella tappa di Risoul, però, Nibali era carico e mise in fallo Kruijswijk che cadde all'approccio della discesa del Colle dell'Agnello. Il siciliano ritrovò così Scarponi davanti, lui era andato in fuga, che gli fece un ritmo indiavolato sull'ultima salita per non far rientrare il neerlandese e per stancare Chaves. Risultato? Scarponi aveva fatto vedere i sorci verdi a tutti, poi partì Nibali che andò a vincere quella tappa. Non era ancora in maglia rosa, ma aveva scosso la classifica generale peggio di un terremoto. Il giorno successivo la rimonta si completò con la conquista della 'rosa' a Sant'Anna di Vinadio.
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Nibali: "Quel giorno a Risoul, Scarponi era l'unico che non doveva andare in fuga. E invece..."

Dove vedere il Tour de France in diretta tv e live streaming

Il Tour de France 2022 sarà trasmesso in DIRETTA integrale su Eurosport 1 (Canali 210 di Sky e su DAZN) con la telecronaca di Luca Gregorio e Riccardo Magrini e commento bonus di Moreno Moser e Wladimir Belli. Se non volete perdervi neanche un metro delle 21 tappe di questa edizione, potrete seguire il Tour de France, dal km 0 e senza pubblicità, in streaming su Eurosport Player, Discovery+ (Scopri l'offerta) e GCN+ con tanti contenuti esclusivi in più. Sarà anche possibile recuperare tutte le corse On Demand su tutte le nostre piattaforme.
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"Che dici, partiamo?" Il momento in cui van Aert e van der Poel decidono l'attacco

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