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Giro d'Italia 2020 - La sfida tra Hindley e Geoghegan Hart: a decidere è ancora la crono

Luca Stamerra

Aggiornato 25/10/2020 alle 14:53 GMT+1

GIRO D'ITALIA - Cala il sipario al Giro d'Italia con la cronometro di Milano. A sfidarsi Hindley e Geoghegan Hart, due numeri 2, che alla fine si sono trovati a contendersi il Giro anche se avrebbero dovuto dare una mano ai propri capitani. Una sfida clamorosa e inedita, considerando che arrivano entrambi con lo stesso tempo in questa crono finale.

Jai Hindley and Tao Geoghegan Hart | Giro d'Italia 2020

Credit Foto Getty Images

Così come al Tour, anche il Giro d'Italia verrà deciso da una cronometro. Ma se in quel caso fu Tadej Pogacar a ribaltare tutto con una crono inattesa, sfidava il re delle cronometro Roglic, questa volta c'è grande titubanza per capire chi potrà essere il migliore tra Hindley e Geoghegan Hart. C'è chi è andato meglio a Palermo, chi a Valdobbiadene, ma chi è il più forte dei due? Quest'oggi conteranno tanto due aspetti più che le qualità a cronometro: le gambe, dopo tre settimane di corsa, e la testa perché nessuno dei due si aspettava di poter vincere il Giro d'Italia.

La cronometro: l'esercizio più bello del ciclismo

Volente o nolente, la cronomentro è (quasi) sempre l'ago della bilancia nei Grandi Giri. Ecco perché alcuni corridori non li hanno mai vinti (Joaquim Rodríguez), ecco perché alcuni si possono permettere di vincerli nonostante paghino qualcosa confronto gli scalatori puri (Dumoulin e Roglic). Ma la cronometro è stupenda soprattutto perché non ci possono essere giochi di squadra. Non c'è tatticismo, anzi non c'è neanche una sfida col tuo avversario. La sfida è solo contro te stesso. Che siano 15 o 60 km, in quel tragitto ti frulla tutto per la testa. Sarò abbastanza agile? Sarò abbastanza continuo? Pedala, pedala, pedala, a volte senza avere dei riferimenti. E si deve pedalare con la testa perché bisognerà sapersi gestire per non andare fuori giri e bruciarsi, senza che ci sia nessuno dietro a darti una pacca per regolarti. Ecco perché è una poesia in movimento: tu contro te stesso. A tanti non piacciono le crono, ma in realtà epilogo migliore non poteva esserci per questo Giro 103.
Chi vincerà il Giro d'Italia?

La sfida tra i due giovani (con lo stesso tempo)

85h22'07''. Questo il tempo di due corridori, e non di corridori qualunque. Questo è il tempo fatto finora da Jai Hindley e Tao Gheoghegan Hart che quest'oggi, nella crono di Milano (15,7 km), si giocheranno la maglia rosa del Giro 103. Non è mai successo nella storia, non solo del Giro, ma di tutti i Grandi Giri, che non ci fosse distacco, seppur minimo, tra i primi due della classe. Un fatto unico che rende tanto affascinante quest'ultima prova. In realtà una differenza c'è, di 86 centesimi di secondo, che ha permesso ad Hindley di verstire il body rosa di primo in classifica, mentre Geoghegan Hart vestirà il body bianco di primo della classifica giovani.
  • La classifica generale
CorridoreTempo
1. Jai Hindley85h22'07''
2. Tao Geoghegan Hartst
3. Wilco Kelderman+1'32''
4. Pello Bilbao+2'51''
5. João Almeida+3'14''
Sono i due giovani di questo Giro, insieme ad Almeida, e i due che sono andati più forte in salita. Geoghegan Hart ha vinto la tappa di Piancavallo, anche se il tempo vero è quello di Hindley che si è avvicinato al record di scalata di Pantani. Poi Hindley ha vinto la tappa dei Laghi di Cancano, quella dello Stelvio, e ancora Geoghegan Hart ha vinto la tappa di Sestriere. E, in ogni caso, i due sono sempre arrivati insieme. Una bella sfida tra le due giovane promesse che erano arrivati a questo Giro col ruolo di n° 2 della propria squadra. Beh Geoghegan Hart sarebbe dovuto essere l'ultimo uomo nelle salite (insieme ad un mastodontico Rohan Dennis) di Geraint Thomas, con Mister G che però ha lasciato il Giro dopo la 4a tappa a causa di una boraccia. Hindley doveva essere addirittura il penultimo uomo di Kelderman, infatti Oomen sarebbe dovuto essere l'ultimo, ma il capitano della Sunweb è riuscito a vestire la maglia rosa per due sole giornate, mostrando delle lacune quando si arriva al clou della questione.
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Tao Geoghegan Hart vs Jai Hindley

Credit Foto Getty Images

Insomma giovani e pimpanti, che sono riusciti a mettersi in gioco nonostante siano partiti da Monreale con compiti sicuramente diversi da quelli di vincere il Giro. Ecco perché non è quantificabile, per davvero, le differenze che si sono dati nelle due precedenti cronometro. Secondo voi Hindley e Geoghegan Hart hanno dato davvero tutto in quella prima cronometro? Sapevano che avrebbero dovuto fare i gregari e non i capitani. Stesso discorso, specialmente, per Hindley durante la cronomentro di Valdobbiadene. L'australiano è andato tranquillo, perché sapeva che la vera fatica l'avrebbe dovuta fare il giorno dopo, a Piancavallo. Ecco, quelle distanze che si sono dati nelle due precedenti cronometro saranno decisive quest'oggi. Alla crono di Palermo, Hindley ha fatto 49'' meglio di Geoghegan Hart - e quella cronometro assomiglia molto a quella di oggi per chilometraggio (era di 15,1 km) - mentre a Valdobbiadene Geoghegan Hart ha rifilato 1'15'' all'australiano. In totale, comunque, sui 10 confronti che ci sono stati tra i due, 8 li ha vinto il britannico.
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Tutti i trucchi per guadagnare tempo in una cronometro

11'' il minor distacco di sempre: sarà ritoccato?

Chi è il favorito tra Hindley e Geoghegan Hart a crono? Apparentemente nessuno, e c'è il rischio che i due litiganti avranno una differenza di una manciata di secondi, ritoccando il minor distacco di sempre tra il 1° e il 2° della classifica generale. Il record è quello del Giro 1948 tra Fiorenzo Magni e Ezio Cecchi, anche se quella fu un'edizione molto particolare. Sì perché il vero rivale di Magni era Fausto Coppi; che riuscì a staccare Bartali, ma non Magni nella famosa tappa del Pordoi, la frazione Cortina d'Ampezzo-Trento. Magni fu accusato di aver ricevuto delle spinte irregolari durante quella salita, avendo così lo slancio per non perdere terreno. La Giuria di corsa penalizzò comunque il corridore con 2 minuti in classifica, ma la Bianchi di Coppi si ritirò in blocco per proteste, lasciando la rosa a Magni che vinse di 11''.
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Magni was the 'third man' of the golden age of Italian cycling at the time of the rivalry between Gino Bartali and Fausto Coppi (Imago)

Credit Foto Imago

Nel 1955 altro giro con Magni che vinse per 13'' proprio su Fausto Coppi. Altro Giro clamoroso con Magni e Coppi che in realtà si allearono per staccare Gastone Nencini che forò nella ghiaia (altro che fair play). Coppi vinse così la tappa di San Pellegrino Terme (sua ultima tappa in carriera) e Magni vinse il Giro a 34 anni e 180 giorni (il più anziano di sempre alla Corsa Rosa).

I minor distacchi di sempre al Giro

Distacco tra 1° e 2°SfidaEdizione
11''Fiorenzo Magni vs Ezio CecchiGiro 1948
12''Eddy Merckx vs Gianbattista BaronchelliGiro 1974
13''Fiorenzo Magni vs Fausto CoppiGiro 1955
16''Ryder Hesjedal vs Joaquim RodríguezGiro 2012
Anche Merckx vinse con uno scarto ridottissimo: 12'' su Baronchelli che lo attaccò a più riprese sulla Tre Cime di Lavaredo, senza però riuscire a sfilare la maglia rosa al grande Eddy. E poi ci ricordiamo molto bene l'edizione del 2012, quando a decidere quel Giro fu proprio una cronometro: quella che proclamò la vittoria di Ryder Hesjedal. Joaquim Rodríguez era lo scalatore più forte, senza ombra di dubbio, e aveva 31'' di vantaggio sul canadese dopo la tappa dello Stelvio. Nella crono di Milano, però, il catalano perse tutto. 47'' i secondi che Hesjedal riuscì a dare al suo avversario durante la cronomentro, vincendo così il Giro per 'soli' 16 secondi.
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