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Tour de France - Van Vleuten è la più forte del mondo, Marianne Vos della storia. Che peccato la Cavalli! Le 5 verità

Luca Stamerra

Aggiornato 01/08/2022 alle 15:47 GMT+2

TOUR DE FRANCE FEMMES - Si comincia già a pensare alla Vuelta, maschile e femminile. Ma due parole in più sul Tour de France Femmes, appena concluso, andavano dette. Abbiamo provato ad analizzare alcuni punti della corsa vista in questa settimana, anche se alcuni giudizi sono quasi banali. Anche perché abbiamo visto davvero poche sorprese. Van Vleuten, Vos, Wiebes: solo il meglio del panorama.

Van Vleuten dominatrice: rivivi gli scatti su La Planche des Belles Filles

È calato il sipario sulla prima storica edizione del Tour de France Femmes con la tappa di La Planche des Belles Filles. Abbiamo analizzato tutti i verdetti e sono davvero poche le sorprese viste in questa 8-giorni transalpina. Anzi, abbiamo avuto la prova e la riprova del valore di certe cicliste che sono riuscite ad iscrivere il proprio nome anche nella storia del Tour (tutte le classifiche). Insomma, che la van Vleuten fosse la migliore al mondo, lo sapevamo già. Che Marianne Vos fosse l'Eddy Merckx del ciclismo femminile, lo sapevamo già. Che la Wiebes fosse la miglior velocista del mondo, concetto altrettanto banale. Poche le sorprese, ma comunque buone. L'Italia riparta da Silvia Persico, ma che peccato non aver visto la Cavalli in azione. E, poi, basta con sterrati e pavé...
Silvia Persico portrà vince il Tour in futuro?

van Vleuten: la ciclista più forte del mondo

Questo Tour de France sembrava stregato per lei ed è parso così anche all'ultima tappa. Ha iniziato non essendo al top a causa di problemi intestinali, ha chiuso con un via vai dal meccanico, cambiando bici in tre occasioni nella tappa di La Planche des Belles Filles. Nel mezzo Annemiek van Vleuten ha saputo però resistere nei momenti di difficoltà e ha sferrato il colpo quando ha potuto. Ovvero nelle due tappe di montagna, sbaragliando la concorrenza. Non c'è stata proprio storia, neanche un po' di competizione. È semplicemente la più forte del mondo e lo dicono i numeri. 95 vittorie in carriera e quest'anno ha conquistato - tra i tanti successi - una Liegi, un Giro d'Italia, con due vittorie di tappa, un Tour de France, con due vittorie di tappa. E, soprattutto, è la prima ciclista dal 2000 a fare doppietta Giro+Tour de France. Ma a lei non basta: a settembre ci sarà la Vuelta...

Chi ha fatto doppietta Giro+Tour

CiclistaAnno
Catherine Marsal1990
Fabiana Luperini1995
Fabiana Luperini1996
Fabiana Luperini1997
Joane Somarriba2000
Annemiek van Vleuten2022
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Risuona l'inno per la van Vleuten: sul podio con Vollering e Niewiadoma

Che rimpianto però Marta Cavalli

Tanti complimenti per Annemiek van Vleuten e non potrebbe essere altrimenti. Ma, guardando cosa è successo al Giro, guardando cosa è successo nelle gare delle Ardenne, che peccato non aver visto in azione Marta Cavalli, messa ko da un brutto infortunio dopo l'impatto con la Frain. Altro che Vollering, la ciclista della FDJ-Suez Futuroscope sarebbe stata, sicuramente, l'unica vera avversaria della van Vleuten. Avrebbe potuto addirittura batterla? Non lo crediamo in realtà, ma avrebbe sicuramente acceso un bel duello da vedere anche per lo spettacolo del Tour. E, perché no, avrebbe potuto anche vincere una tappa. Ci siamo concentrati però su Silvia Persico che è stata la vera sorpresa di questo Tour.
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Lorena Wiebes: la sprinter più forte del mondo

Pronti via, ha vinto la tappa inaugurale sugli Champs-Élysées. Una volata eccezionale da parte di Lorena Wiebes che ha sprigionata gli stessi watts che producono i suoi omologhi in campo maschile. La capitana della DSM si è ripetuta anche a Saint-Dié-des-Vosges, con la neerlandese che ha oscurato - ahimè - Elisa Balsamo. Ha cercato il tris nella tappa di Rosheim, ma l'ha messa fuorigioco una caduta. Se si tratta di fare una volata, bisogna citofonare a casa Wiebes. Non è un caso con la SD Worx abbia offerto un contratto da 500 mila euro l'anno per lei...
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Wiebes sorpassa Vos e prende la maglia gialla: rivivi la volata

Marianne Vos: la ciclista più forte della storia

Wiebes la velocista più forte del mondo, van Vleuten la più forte del mondo in generale. Ma Marianne Vos è la più forte di sempre, semplicemente. Anche lei ha fatto doppietta di vittorie in questo Tour, ma è stata competitiva in quasi tutti gli arrivi di tappa in realtà. Ha collezionato due vittorie, due secondi posti, un terzo posto e un quinto posto in 8 tappe. Ha solo mollato nelle frazione di alta montagna che non sono più il suo pane. E allora come fai a dire che è la più forte della storia? Semplicemente non ci prova neanche più. Il palmarès parla per lei: 242 vittorie in carriera su strada, incluse 28 corse a tappe. La salita la faceva anche lei. Giusto per dire: conta un 3° posto all'ultimo Tour disputato prima di quello di quest'anno (era il 2009) e ha vinto tre volte il Giro d'Italia (2011, 2012 e 2014). 242 vittorie in carriera su strada. Ricordiamo anche le 101 vittorie a ciclocross, oltre ad essere stata campionessa del mondo e olimpica su pista. Chiude il Tour con maglia verde e premio di combattività.
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Marianne Vos, ancora lei: rivivi la splendida volata della maglia gialla

Tappe con lo sterrato e con il pavé, grazie ma no grazie

Romperemo qualche cuore, ma è così. E lo dicono in tanti. Lo sterrato? Il pavé? Superlativo, ma se li contestualizziamo in una corsa di un giorno. Lo sterrato della Strada Bianche o il pavé del Giro delle Fiandre ha un qualcosa di quasi erotico per noi appassionati di ciclismo. Ma nelle corse a tappe... Anche no! Vi ricordate che fine ha fatto Roglic? Ne hanno parlato male anche Trentin, Evenepoel, Wiggins, lo ha detto anche la van Vleuten proprio in questo Tour. E dire che lei non ha perso neanche un secondo nella tappa dello sterrato (poi vinta dalla Reusser). È semplicemente pericoloso e rischia di gettare alle ortiche tutta la corsa a tappe. Con sterrato e pavé ci vuole grande abilità che non tutti i corridori hanno, ok. Ma l'impatto della fortuna o della sfortuna è troppo grande su queste prove. Ed è giusto che restino confinate alle gare di un giorno e non inserirle in una corsa a tappe.
Giusto avere la tappa col pavé in un Grande Giro?
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Due forature, poi viene investita: la giornataccia della Garcia in 121''

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