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Altroché finito, Messi è ancora un mostro. Numeri da urlo in questo avvio. L’Argentina sogna con lui il trionfo in Qatar

Michele Neri

Pubblicato 26/10/2022 alle 16:03 GMT+2

CALCIO – Lionel Messi è una furia. L'argentino, dopo una stagione sottotono, ha cominciato la nuova annata al Paris Saint-Germain con uno spirito diverso. Magie, gol e assist. Ha ritrovato il sorriso, si diverte e fa emozionare. Chi pensava fosse in fase calante, deve ricredersi. La Pulce sta scaldando i motori per i Mondiali in Qatar, che potrebbero farlo diventare il padrone assoluto del gioco.

Xavi: “Ritorno di Messi al Barça? Ora è impossibile, ma in futuro…”

La prima delle due serate in cui si è disputata la quinta giornata della fase a gironi di Champions League ha regalato spettacolo. Il Borussia Dortmund è riuscito a frenare il Manchester City, con Haaland a secco davanti ai suoi tifosi del passato, il Lipsia ha steso a sorpresa il Real Madrid privo di Benzema mentre l’Italia ha sorriso a metà con la Juventus eliminata da un Benfica straripante e il Milan che invece ha ripreso il secondo posto con un successo largo a Zagabria. Il risultato più eclatante però è stato quello di Parigi. Il PSG stellare ha infatti triturato il Maccabi Haifa, capace di sconfiggere la formazione di Allegri due settimane fa. 7-2 al triplice fischio del tedesco Felix Zwayer. A segno tutti i componenti del trio delle meraviglie (Messi, Mbappé, Neymar) e nel finale ha potuto fare il suo esordio in Europa il centrocampista Warren Zaire-Emery, talento 16enne (classe 2006). Qualificazione in tasca, anche se per il primo posto i francesi dovranno strappare un risultato positivo all’Allianz Stadium, seppur si trovino in vantaggio ora rispetto al Benfica per una miglior differenza reti. Christophe Galtier in un clima non sempre semplice è riuscito quindi a centrare il primo obiettivo stagionale: l’accesso alla fase finale di Champions League. E deve ringraziare in primis Lionel Messi, che si è preso la scena un’altra volta ancora, con giocate da alieno. L’argentino è in uno stato di forma straordinario ed è pronto per lasciare il segno anche nei Mondiali in Qatar.

IL CALO DI LIONEL MESSI

Il primo anno di Lionel Messi a Parigi ha fatto sorgere il sospetto che il meglio della sua carriera lo avessimo già visto, che non avesse più granché da dare al calcio, proprio come il rivale di sempre Cristiano Ronaldo. Giocatori certamente ancora molto forti ma non più così capaci di essere i protagonisti di una squadra in modo continuo, di decidere partite importanti e quindi in qualche modo già nella parabola discendente di un inesorabile declino, più o meno lento. Questa la sensazione comune. L’argentino, arrivato nella capitale francese nell’agosto 2021, effettivamente è rimasto sempre un po’ in ombra con la gestione Pochettino e non è riuscito a far fare un salto di qualità alla squadra, che ha mancato in particolare l’obiettivo di vincere la prima Champions League della storia del club. Qualche problema fisico (al ginocchio; Covid-19; ecc.), mai in condizione, lento, forse nemmeno troppo sereno, lontano dalla porta avversaria e poco prolifico. Dai 38 gol dell’ultima annata in blaugrana agli 11 del 2021/22. Un crollo verticale, anche se i numeri sono in parte giustificabili con il ruolo da comprimario che ha accettato in Francia. Il primo violino è semmai Kylian Mbappé, mentre la Pulce ha assunto più i compiti di assistman (15 assist). Lo smacco dell’eliminazione maturata nel doppio scontro con il Real Madrid ha però fatto piovere numerose critiche su di lui e sul resto della squadra. E i dubbi che Messi potesse giocare bene soltanto in Spagna hanno cominciato ad essere martellanti.

LIONEL MESSI È ANCORA SPECIALE

A causa dei risultati inferiori alle aspettative, la società ha deciso di cambiare allenatore ed affidarsi per la stagione attuale a Christophe Galtier, supportandolo, come sempre, con un mercato importante ma questa volta con scelte mirate. L’ambiente non stima ancora tanto il nuovo tecnico e a Parigi la gestione del gruppo deve essere difficile visto che tengono sempre banco le voci legate al rapporto pessimo tra Mbappé e Neymar o quelle riguardanti il futuro della stella francese. Tuttavia, i risultati, al momento, sono molto positivi. Il PSG è primo in Ligue 1, con un vantaggio di 5 punti sul Lens, e guida il girone di Champions League, a pari merito con il Benfica, con una qualificazione agli ottavi di finale già ottenuta. Tra le note più positive di questi primi mesi c’è sicuramente il ritorno ad alti livelli di Lionel Messi, che, come anticipato, si era un po’ smarrito nell’esperienza francese. L’argentino è più coinvolto nel gioco, è tranquillo, la tecnica non gli è mai mancata, e si è preparato molto bene in estate, come dimostra l’ottima condizione fisica. Martedì sera contro il Maccabi Haifa è stato impressionante. Il primo centro con un tiro da fermo d’esterno a girare è un colpo che esiste solo nel suo repertorio. L’altro timbro è simile ad un altro centinaio dei suoi ai tempi del Barcellona. Lui li rende semplici, ma anche i tiri nell’angolino sono frutto di un’abilità sopra alla media. Messi è letteralmente salito in cattedra. Se una sua prestazione al top, però, poteva stupire a settembre, ora non è già più una novità. I dati del numero 30, infatti, ci svelano che da agosto è tornato un calciatore speciale, con continuità. La doppietta e i due assist contro gli israeliani lo hanno portato infatti a quota 11 gol e 12 assist in tutte le competizioni, diventando così il primo giocatore tra i 5 migliori campionati d’Europa a raggiungere la doppia cifra sia in reti che in assist. Ed è diventato anche il più anziano a fare doppietta di gol e di assist in una partita di Champions League. Infine, la Pulce ha superato Pelé nella somma gol+assist (1127 contro 1126), diventando così il giocatore che ha partecipato a più azioni da gol nella storia del calcio. Il più grande di sempre è ufficialmente tornato, speriamo di vivere tante altre notti come quella di ieri sera.

I NUMERI DI LIONEL MESSI AL PSG

StagionePresenzeGolAssistMin. giocati
21/223311152872
22/231611121402
Fonte: Transfermarkt

NON IN LISTA PER IL PALLONE D’ORO: GIUSTO, MA ORA...

Il primo segnale preoccupante per la carriera di Lionel Messi è giunto dalle candidature del Pallone d’Oro 2022, vinto con grande merito da Karim Benzema. L’argentino è stato infatti escluso dai primi 30, a differenza di Cristiano Ronaldo, che comunque è arrivato soltanto 20°. Non succedeva dal 2005 che il 7 volte vincitore di questo trofeo venisse tagliato fuori. Una notizia clamorosa. Come lui, però, persino Neymar non ha trovato spazio. Ed è stato giusto così. Il PSG è stata una grande delusione della scorsa Champions League, anche se ha dovuto fare i conti con un Real Madrid indemoniato. I francesi con una formazione unica hanno vinto il minimo indispensabile durante la stagione e quindi troppo poco. E a differenza di Kylian Mbappé, loro due non hanno brillato e hanno proprio reso meno del previsto. Hanno pagato quindi un’annata sottotono. Tuttavia, la Pulce adesso è tranquillamente nei migliori 30 del 2022/23 e spera di restarci. Siamo solo agli inizi. Ci sono ancora i Mondiali e tutte le partite decisive delle competizioni per club. E’ presto per fare calcoli, ha la possibilità di sprecare il vantaggio accumulato sui rivali o incrementarlo. Ma sembra avere gli occhi della tigre, è un calciatore in missione. Poco alla volta potrebbe preparare le carte per l’ottavo sigillo, che in realtà poco aggiungerebbe in una bacheca stracolma di riconoscimenti.

I MONDIALI NEL MIRINO: IN QATAR PER SUPERARE MARADONA

Non è un caso che Lionel Messi sia tornato a splendere proprio nella stagione dei Mondiali in Qatar. Il campionato si fermerà, e lui si unirà all’Argentina per l’impresa più pesante della sua intera carriera: riportare in patria il trofeo, che manca dal 1986, da Diego Armando Maradona. Non ha altre cartucce per provare a riempire l’unica casella rimasta vuota nel suo palmares. E’ inevitabile quindi che darà l’anima per quella dannata coppa, che nel 2014 a Rio de Janeiro gli è sfuggita dalle mani per dei dettagli. E che, pur dopo tutti questi anni a livelli stratosferici, lo pone ancora in difetto nel confronto con l’altro dio del calcio. Senza la vittoria dei Mondiali, infatti, Diego sarà sempre uno scalino più in su di Leo. La Copa America 2021 non è sufficiente. Per questo il capitano della Seleccion si sta tirando a lucido per la spedizione in Medio Oriente. Non vuole fallire. Ha il compito di guidare i compagni verso il trionfo. Ma è probabile che gestirà le energie, non è più alla prima esperienza e sa che è necessario mantenere il serbatoio mezzo pieno per la fase finale, nella quale ogni scontro è ostico. Il numero 10 spera nel recupero di Dybala e Di Maria, e, sicuramente può contare su Lautaro Martinez, un altro che sembra parecchio affamato. La rosa di Scaloni è assolutamente competitiva, e con un Messi così, nulla è fuori portata.
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Messi: "Benzema merita il Pallone d'Oro, non ci sono dubbi"

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