Ciclismo, Giro d'Italia - Damiano Caruso, Bernal, Alberto Bettiol: i 5 scatti da ricordare del Giro d'Italia 2021
Aggiornato 31/05/2021 alle 12:17 GMT+2
GIRO D'ITALIA - Abbiamo selezionato 5 momenti di questa tre settimane, 5 momenti che ci porteremo nel cuore e che ci hanno fatto godere in questo Giro d'Italia. La rinascita di alcuni corridori, il rapporto capitani-compagni, la forza del pubblico. È stato un Giro di passione che i corridori hanno onorato al meglio.
Il Giro è finito e ci scende una lacrimuccia. Abbiamo vissuto tante emozioni in questa tre settimane, dai successi degli italiani alla classifica clamorosa di Damiano Caruso che ha provato a sfidare Bernal. Giro dominato dal colombiano, che ha avuto però i suoi momenti no, ma è stato supportato in maniera clamorosa dalla sua squadra. Gioie e dolori, è stato un Giro che ci ricorderemo per tanti motivi.
Classifiche e risultati
Chi è il più forte per i Grandi Giri?
Daniel Martínez che carica Bernal
Difficile pensare che, in un Grande Giro, anche il più forte dei capitani non abbia una giornata storta. Tutti ce l'hanno avuta in carriera. È capitato ad Hinault, a Merckx, a Contador, è capitato anche a Pogacar avere ben due giornate no all'ultimo Tour de France. Quel che conta, ed è quel che fa la differenza tra un corridore normale e un campione, è saper gestire quella giornata no. Esserne consapevoli, mascherare il momento agli avversari e sapersi gestire. Anche Bernal ha avuto la sua giornata no e poteva finire malissimo. Siamo sulle pendenze di Sega di Ala, quando Yates e Almeida scattano a ripetizione. Bernal risponde alle prime due fiammate, ma poi deve sventolare bandiera bianca.
Sulla sua strada c'è però Daniel Martínez, suo connazionale, suo compagno di squadra, suo amico da quando erano giovanissimi e, in realtà, rivali. Qui ci si batte anche per la Colombia e Martínez intuisce che serve qualcosa di importante per far rialzare il proprio capitano. Come un mental coach, non usa più le gambe, ma le parole. Le parole di chi ti conosce da una vita e sa cosa serve per far scattare la molla giusta. Da quel momento Bernal andrà del suo passo, perderà ancora, ma non crollerà. Il Giro si è deciso su quella salita.
George Bennett che accompagna Affini
Un'altra foto bellissima del rapporto compagno di squadra-capitano. L'importanza della squadra è tutto, anche in uno sport che si può definire individuale come il ciclismo. Perché in fondo, sei tu con le tue gambe. Ma, a volte, anzi quasi sempre, l'importanza di una squadra affiatata fa la differenza. La Jumbo Visma non avrà vinto una tappa al Giro, nonostante i tentativi, tanti, di George Bennett, ma resterà questa foto della scalata dello Zoncolan con Bennett e Affini affiancati. Dopo il grande lavoro dell'italiano, il neozelandese non riuscirà a vincere. Lui torna indietro, perché il pullman della squadra è a valle, e ritrova proprio il compagno di squadra. Bennett a quel punto si affianca ad Affini e si fa lo Zoncolan per la seconda volta. Anche una chiacchiera, un momento insieme, allieva le fatiche delle pendenze per Affini. Un po' meno per Bennett, al secondo passaggio, ma è un modo per ringraziare il proprio compagno di squadra. Foto immortalata da Jered Gruber (Gruber Images), account instagram @jeredgruber.
La pacca di ringraziamento di Caruso a Bilbao
Uno dei momenti più belli di questo Giro. Non abbiamo una foto 'pulita' del gesto, ma lo immortaliamo lo stesso perché resterà negli annali. I due scattano a 52 km dal traguardo, sorprendono Bernal e Simon Yates e cercano, in qualche modo, di riaprire il Giro. Dietro la Ineos Grenadiers va alla rincorsa, spendendo tutti gli uomini di Bernal e quel Giro, purtroppo, non si riaprirà. A questo punto si cerca la vittoria di tappa, una molto prestigiosa. Pello Bilbao macina km su km, tenendo a distanza il gruppo minaccioso. Sull'ultima salita tocca a Damiano Caruso finalizzare il lavoro del basco e lui, per ringraziarlo, trova il tempo e il modo per una pacca sulla spalla al proprio compagno di squadra. Un gesto non banale, visto che in quel momento Caruso era concentratissimo per cercare questa vittoria di tappa. Ma Caruso lo sa: ha fatto il gregario per tutta la vita. E conosce appieno il lavoro, la fatica e i sacrifici che fanno i compagni di squadra per i propri capitani.
La gioia incontenibile di Bettiol
Ben 7 successi italiani al Giro, con 6 corridori differenti. Ganna (due volte), Vendrame, Nizzolo, Fortunato, Caruso e Alberto Bettiol. Abbiamo già esultato per le vittorie italiane della seconda settimana, ma è giusto ricordare quella di Bettiol a Stradella. Una vittoria importante per un corridore che ha passato tutte le ultime tre settimane in sostegno di Hugh Carthy. È stato il suo ultimo uomo in salita e non era facile visto che quello non era il suo compito originale: dovevano esserci Caicedo e Ruben Guerreiro, poi ritirati. Bettiol ha avuto un'occasione per fare corsa a sé e l'ha sfruttata appieno. Bellissima vittoria a Stradella, battendo Cavagna e Roche, a trovare il suo primo successo in un Grande Giro. Un grande momento per un corridore che ha sofferto tantissimo negli ultimi due anni, dalla troppa pressione per quella vittoria del Fiandre ai problemi fisici che lo avevano disturbato non poco in questo ultimo periodo.
Le ali di folla per Caruso
Torniamo su Caruso che ha conquistato inoltre uno stupendo successo ad Alpe Motta. In questa foto tutte le fatiche del corridore ragusano sulle pendenza dell'ultima salita di questa edizione del Giro d'Italia. Per se stesso, per la squadra per l'Italia che lo sostiene, Caruso prova a resistere al tentativo di rimonta di Bernal e ce la farà.
In tutto questo, Caruso centra anche il 2° posto nella classifica generale. A parte Nibali, solo altri due italiani erano saliti sul podio negli ultimi 10 anni: Michele Scarponi e Fabio Aru. In questa foto c'è anche l'Italia in festa dei tifosi, perché finalmente il ciclismo ha riabbracciato il pubblico e questo ha dato una grossa mano ai corridori
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