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Da 0 a 10, il Pagellone della Vuelta: Contador è leggenda, doppietta Froome e 10° podio per Nibali

Luca Stamerra

Aggiornato 11/09/2017 alle 22:58 GMT+2

198 corridori e 22 squadre. Non potevamo dare a tutti un voto, ma abbiamo provato a segnalare e a commentare i protagonisti dell'edizione 72 dellla Vuelta, sia quelli positivi che negativi. Prima (vera) doppietta Tour-Vuelta per Chris Froome, Nibali conquista l'ennesimo podio, mentre Contador riesce a salutare con un'incredibile vittoria sull'Angliru. Applausi anche per Villella e Trentin.

Froome, Nibali, Zakarin - Vuelta 2017 podium - Imago pub only in GERxSUIxAUT

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Avviso ai naviganti: il voto non viene dato solo in base al piazzamento in classifica generale. Come parametri ci sono anche le vittorie di tappa, i piazzamenti, i tentativi, lo stato di forma, la completezza della squadra ecc ecc

10 e lode ad Alberto Contador, il ciclismo in persona

La sua Vuelta non era cominciata nel migliore dei modi, con una cronosquadre discreta ma non ottima, secondi persi già alla 2a tappa a causa del ventaglio e più di 3 minuti incassati nella frazione di Andorra. In molti, al termine della 3a frazione, lo reputavano incapace di vincere, di emozionare, ormai un corridore finito. Per molti versi non si andava tanto lontano dalla realtà, ma il Pistolero ha voluto smentire tutti già dalla tappa successiva: da Alcossebre all'Angliru ha messo in serie 11 attacchi, anche in frazioni dove era difficile fare la differenza, solo per mantenere aperta la porticina di una rimonta per il podio. Sia Zakarin che Kelderman hanno dovuto faticare le famose sette camicie per stagli davanti, ma Contador è riuscito comunque a piazzare la zampata vincente con una spettacolare azione sull'Angliru che gli ha permesso di 'sparare' un'ultima volta.
Un corridore, un atleta, come pochi al mondo, capace sì di emozionare, e di trovare sempre stimoli per attaccare e ribaltare la corsa. Questa è la sintesi della sua carriera, nel bene e nel male, poiché il suo modo di correre lo ha sempre portato a spendere molto, tanto che quando non ha vinto, non è mai riuscito a piazzarsi sul podio. Il 5° posto di Madrid mantiene questo tipo di statistica: 9 Grandi Giri vinti e 9 podi: se non vince, sta fuori dalla top 3 anche a causa del suo modo di correre. Ma proprio per questo Contador ci ha fatto innamorare, ci ha fatto seguire con trepidante attesa tutte le tappe in cui figurava presente, il corridore che più ci ha ricordato il compianto Marco Pantani, nel nuovo millennio.
E Oleg Tinkov? Il russo starà rosicando, ora che lo spagnolo è riuscito a chiudere la sua carriera con la vittoria in una prestigiosa tappa come quella dell'Angliru, mostrando lo sponsor della Trek Segafredo Zanetti e non quello della Tinkoff. Grazie Alberto! Ci mancherei, e già oggi, il ciclismo ha perso un po' della sua luce.
L'addio di Alberto Contador al ciclismo
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Contador: "Mi sono sempre sentito un privilegiato a fare della mia passione, il mio lavoro"

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Voto 10... A Chris Froome che compie la prima (vera) doppietta Tour de France+Vuelta

Sarà antipatico, sgraziato in bici, tutto quello che volete, ma è un vero fenomeno. Non era facile piazzare questo tipo di doppietta, e al terzo tentativo è riuscito a metterla a segno entrando nella storia. Solo Jacques Anquetil (1963) e Bernard Hinault (1978) lo avevano fatto prima di lui, ma questa doppietta ha un sapore diverso, intanto per la complessità del ciclismo di oggi, ma soprattutto per il meccanismo che assume oggi la Vuelta. Nel 1963, infatti, la corsa spagnola era composta da sole 15 tappe, dal 1° al 15 Maggio; nel 1978 invece la Vuelta cominciò addirittura ad Aprile... Un complimenti doveroso va fatto a tutta la sua squadra, che ha coadiuvato la tenacia del britannico: citazioni obbligate per Knees, David López, Nieve, Stannard, Poels (che è entrato anche lui in classifica generale) ed il treno tutto italiano composto da Salvatore Puccio, Diego Rosa e Gianni Moscon. Impressionante la Vuelta del trentino, che è andato anche a sfiorare una vittoria di tappa. Il classe '94 è stato alleato prezioso di Froome, mantenendosi sempre attaccato al britannico, aprendogli la strada in salita, nella prima parte di Vuelta; un grandissimo. Ora vedremo Froome cercare anche la maglia rosa? Ci speriamo...
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Vuelta 2017: Froome "Era da tanto che provavo a vincere in Spagna..."

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Vuelta 2017: Flecha "Froome, un sucesso diverso da tanti altri"

Voto 9... Alla Vuelta di Matteo Trentin e Davide Villella

Una Vuelta dove gli italiani sono stati assoluti protagonisti. Da una parte Matteo Trentin che ha vinto 4 tappe, dall'altra Davide Villella che è riuscito a conquistare la maglia a pois, cosa assolutamente non facile vedendo gli scalatori presenti alla corsa spagnola. Trentin tiene alta la bandiera della Quick Step che a questa Vuelta è riuscita a superarsi: 6 successi di tappa (hanno vinto anche Lampaert e Alaphilippe), superando le 5 vittorie al Giro d'Italia e le 5 vittorie al Tour de France. Non c'erano grandissimi velocisti, ma neanche Trentin è un velocista puro, con il classe '89 che è riuscito a mettere in fila tutti gli avversari, memore degli allenamenti con ruote veloci come Mark Cavendish, Alessandro Petacchi e Marcel Kittel. Lui già sapeva che sarebbe andato via dalla Quick Step, ma ha voluto lasciare un ricordo indelebile alla propria squadra, e le 4 vittorie alla Vuelta sono un souvenir incredibile. Peccato per la maglia verde, ma in Spagna è molto difficile che i velocisti riescano a vincere con frequenza la maglia di leader della classifica a punti.
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Vuelta 2017: Trentin "Froome mi aveva detto che avrebbe difeso la maglia verde..."

Nel dominio di Chris Froome (che porta a casa tre maglie), c'è solo un corridore che è riuscito a togliere una classifica al britannico, Davide Villella. Il corridore della Cannondale Drapac è stato molto attivo nelle fughe, ha fatto il ragioniere nell'andarsi a prendere i punti dei GPM, ma senza strafare, rialzandosi quando doveva perché c'era la possibilità di prendere punti anche il giorno dopo e il giorno dopo ancora. In totale sono 6 i GPM di 3a categoria vinti da Villella, 4 di seconda categoria e uno di prima categoria, per un totale di 67 punti che sono sufficienti a tenere a bada Miguel Ángel López e Chris Froome. Villella diventa così il quarto italiano a conquistare questa classifica, dopo Edoardo Molinar (1935), Giuseppe Buratti (1955) e Nino Defilippis (1956).
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Davide Villella - Vuelta 2017 - Imago pub only in GERxSUIxAUT

Credit Foto Imago

Voto 8... Alla nuova stella, 'Superman' Miguel Ángel López

Il suo talento era già conosciuto, ma in questa Vuelta, Miguel Ángel López ha dato una conferma importante riguardo al suo potenziale. Partito in sordina, come gregario di Fabio Aru, ha corso una grandissima seconda settimana: ha vinto due tappe importanti come quelle di Calar Alto e di Sierra Nevada, tutte in quota, tutte schiantando i propri avversari (vedi Contador). Ci ha provato altre volte, ha sfiorato anche il successo a Sierra de la Pandera, ma il colombiano ha dato grande prova di se stesso, dimostrando anche di poter fare classifica generale. Nell'ultima settimana, ha pagato un po' di stanchezza, cosa però prevedibile visto l'andamento della sua stagione. Quel che è certo, è che nei prossimi anni vedremo un altro colombiano per le GC: oltre a Quintana, Uran e Chaves ci sarà anche 'Superman' Miguel Ángel López. Più in generale, tutta l'Astana si è comportata bene, dalla vittoria di Lutsenko a Alcossebre, alla conquista della classifica a squadre.
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Miguel Ángel López - Vuelta 2017 stage 11 - Getty Images

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Voto 7... All'ennesimo podio di Nibali e all'inossidabile Pellizotti

Non avrà vinto la Vuelta, ma di certo non esce sconfitto dalla corsa spagnola. Il 3° posto al Giro d'Italia aveva lasciato l'amaro in bocca, il 2° posto alla Vuelta è da applausi. Lui ci ha provato, un intenso avvio di Vuelta con la vittoria, splendida, ad Andorra, poi il calo su quelle che non sono le sue salite. La rimonta era alla portata grazie ad una importantissima crono, ma la tappa dell'Angliru lo ha messo ko, come capitato nel 2013 quando non riuscì a scavalcare Chris Horner. Questo risultato, gli porta comunque il 10° podio in carriera, cosa non da tutti, soprattutto nel ciclismo moderno.
Nibali - podium - Vuelta 2017
Non aveva una grande squadra (questa in realtà è un aggravante se concentri quasi la totalità del budget verso il capitano, oltre al fatto che lo stesso Nibali ha scelto i corridori da mettere al suo fianco), ma ci sono buone speranze per la prossima stagione visto gli imminenti arrivi di Gorka Izagirre e Domenico Pozzovivo che daranno una grande mano. A proposito di compagni, Nibali non avrà avuto una grande squadra, ma ha avuto un immenso gregario: un certo Franco Pellizotti. Il 39enne è stato fantastico sull'Angliru, e grazie a lui, Nibali è riuscito a conservare il podio. Per favore, clonate il grande Franco!
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Nibali, Pellizotti, Angliru - Vuelta 2017 stage 20 - Imago pub not in ITAxFRA

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Voto 6... Ad una Vuelta senza l'incubo 'fair play'

Doveroso citare il fair play, dopo l'affannosa questione riscontrata al Giro d'Italia e al Tour de France. Finalmente, casi di finti 'fair play' non ne abbiamo visti, con corsa vera dall'inizio alla fine. van Garderen è caduto ad Alcossebre, ma nessuno lo ha aspettato, Froome è caduto due volte nella tappa di Antequera, ma nessuno lo ha aspettato, anzi lo hanno attaccato. Così come nell'ultima tappa di montagna, con nessun elemento del gruppo che ha atteso de la Cruz o Nibali, caduti in discesa. Ahimè, la caduta fa parte di questo sport, e i rivali non si possono fermare ad ogni soffio di vento. Il fair play, quello vero, è stato vedere Froome fare la volata nell'ultima tappa, per non 'scansarsi' nella classifica a punti. Se c'è una competizione, è giusto farla fino alla fine...

Voto 5... Alla Vuelta anonima della Movistar senza Quintana, Valverde ed Amador

Non c'era Valverde infortunato, Quintana che aveva provato la doppietta Giro d'Italia+Tour (con un flop clamoroso), assenti anche Amador, Gorka Izagirre e Anacona che potevano provare a fare qualcosa. La formazione spagnola si è presentata, dunque, senza un vero capitano, con la promessa Soler e i tentativi di Betancur, Rubén Fernández, Carapaz e Daniel Moreno. Tutti hanno cercato di assumere il ruolo di protagonista, ma senza successo, senza riuscire - appunto - ad entrare nella classifica generale. Via, quindi, alle fughe da lontano, anche lì con scarsi risultati, vedi i piazzamenti di Rojas. A deludere più di tutti è stato proprio Marc Soler che da uomo del futuro in casa Movistar, è subito uscito di classifica. Tutta esperienza, speriamo, per il futuro, chiamato la prossima stagione ad un immediato riscatto.
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Marc Soler - Vuelta 2017 stage 10 - Imago pub not in ITAxFRA

Credit Foto Imago

Voto 4... Alla terza settimana di van Garderen e Chaves

Due corridori che ci lasciano con qualche dubbio dopo questa Vuelta. L'americano è sempre attivo e concentrato nella prima parte delle gare a tappe a cui prende parte, ma poi - come al solito - si scioglie come neve al sole nella terza settimana. Nonostante la cronosquadre vinta dalla BMC, e i buoni propositi, il classe '88 finisce 10° a +15'50'' dal vincitore, un risultato non soddisfacente per un corridore che a questa Vuelta voleva riscoprirsi grande. Anche Chaves non ci è piaciuto tantissimo: è vero, ha fatto il Tour, ha corso poco quest'anno, ma anche il colombiano è calato in maniera impressionante da metà Vuelta in poi. Per i primi 9 giorni sembrava l'avversario più credibile di Froome, poi non è riuscito nemmeno ad entrare nella top 10 (nonostante avesse come compagni Adam Yates, Simon Yates e Carlos Verona). Un po' una costante della sua carriera, non essere mai continuo nelle tre settimane. Il 2° posto al Giro 2016 ci aveva fatto sperare, ma il colombiano deve ancora fare il salto di qualità.
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Esteban Chaves, Froome - Vuelta 2017 stage 15 - LaPresse/EFE

Credit Foto LaPresse

Voto 3... Alla coppia Meintjes-Modolo

Paradossalmente, la UAE Emirates Team non esce male da questa Vuelta. C'è stato il numero di Mohoric in discesa a Cuenca, , i piazzamenti dello stesso Polanc, Rui Costa e Atapuma, senza dimenticare la crescita di Federico Zurlo. Chi ha deluso profondamente, sono stati invece Meintjes e Modolo. Il sudafricano ha fatto classifica generale, ma per modo di dire. Ha cercato di rimanere aggrappato ai migliori, strappando un misero 12° posto a 17'41'' dal vincitore. Si dirà, ma ha fatto il Tour, ma se doveva venire alla Vuelta solo per piazzarsi 12°, era meglio stare a casa. Mai un tentativo, mai un attacco, sempre in coda al gruppo. Anche Contador, Bardet e Aru hanno fatto il Tour, e chi più, chi meno, ha tentato di evadere dal gruppo, almeno per dare un segnale agli altri e a loro stessi, cosa che invece non ha mai fatto Meintjes. Che dire poi dell'involuzione di Modolo, che da ottimo uomo per le volate e per le corse da un giorno, è scomparso in questa stagione. Nessuna vittoria né al Giro né alla Vuelta, con pochi, pochissimi, piazzamenti.
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Meintjes - Vuelta 2017 stage 18 - Imago pub not in ITAxFRA

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Voto 2... Al caso Fabio Aru-Astana

Come detto prima, l'Astana si è mossa bene, tranne per il caso Fabio Aru. A prescindere dal suo piazzamento in classifica, è stato paradossale vedere quella polemica nell'ultima settimana, con le voci di complotto ai danni del sardo, per avergli fornito una bici di scorta con la ruota danneggiata (dopo non aver montato la corona giusta sulla bici originale). C'è stato un errore, importante, del meccanico, ma parlare di complotto ci sembra assurdo. Certo, gli animi non erano distesi, e il più grande errore dell'Astana è stato quello di non confermare subito Aru per la Vuelta, visto la mancata volontà del corridore italiano di firmare il rinnovo. Errore imperdonabile, che ha aperto a diversi scenari: il resto sono solo ricostruzioni e congetture di alcuni giornali, trappola che ha beffato lo stesso Aru che in preda a molto nervosismo, ha concluso perdendo diversi minuti dalla vetta della classifica, finendo addirittura fuori dalla top 10. Lungi da me difendere l'Astana, che in passato non si è comportata in maniera signorile con i propri corridori: vedi Nibali nel 2015, quando il siciliano - con il dorsale numero 1 - scese subito dalle gerarchie di squadra al Tour per una giornata no (che può capitare a tutti), per non parlare del Tour 2009 quando fu fatto fuori Contador dalla sua stessa squadra, a causa dell'ammutinamento di Armstrong, permesso dai dirigenti Astana. Per intenderci, la squadra kazaka ne ha combinate di ogni in questi anni, ma parlare di complotti e sabotaggi ai danni di Aru, beh ci sembra esagerato.
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Fabio Aru - Vuelta 2017 stage 9 - Getty Images

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Voto 1... All'incredibile caso Barguil-Sunweb

Ben più grave del caso Aru-Astana, è stato quello Barguil-Sunweb. Il team tedesco partiva con l'ambizione di fare classifica generale con Wilco Kelderman, ma con un Warren Barguil come jolly, pronto a cercare vittorie di tappe come ha fatto al Tour. Il francese, non disdegnava, lui stesso, di entrare in una possibile top 10 della Vuelta, ed ecco che è rimasto concentrato e coperto nella prima parte di corsa. Il fattaccio che lo ha portato all'esclusione, è quello della 7a tappa, con arrivo a Cuenca, con Kelderman che perde 17'' in pianura a causa di una foratura. Barguil resta con i migliori, dietro Kelderman ha Oomen a disposizione ma non riesce a rientrare sui big. Sembra una mossa studiata, perché così si fa, in caso di problema al capitano, si mantiene il miglior piazzato in classifica con i migliori, a meno che il capitano in questione non sia un Froome, un Contador o un Nibali. Il giorno dopo, invece, la clamorosa notizia dell'esclusione di Barguil, perché si era 'rifiutato' di staccarsi per dare manforte a Kelderman (in pianura). Così è arrivata la più strana ed incredibile delle esclusioni, con la Sunweb che ha mandato a casa la maglia a pois del Tour. Alla fine Kelderman ha fatto anche una grande Vuelta, ma non è riuscito a piazzarsi sul podio, anche perché gli erano rimasti solo 4 compagni di squadra nell'ultima settimana. Ah se ci fosse stato Barguil... Tafazzi sarebbe orgoglioso della (clamorosa) scelta della Sunweb...

Voto 0... All'attentato subito dall'Aqua Blue Sport

Attacco doloso al pullman dell'Aqua Blue Sport, squadra che dopo la seconda settimana si è ritrovata senza un mezzo di trasporto. Triste che queste cose accadano, per lo più ad una squadra Continental, che non possiede i mezzi delle potenti World Tour. Alla fine, gli irlandesi si sono comunque rialzati, dai piazzamenti di Blythe in volata, alle fughe di Conor Dunne (204 centimetri e maglia nera alla Vuelta), alla super vittoria di Denifl a Los Machucos, beffando un certo Contador. Un risultato stellare perché solo un'altra squadra professional, in stagione, era riuscita a vincere una tappa di un Grande Giro: la Direct Énergie con Calmejane a Station des Rousses, nella 9a frazione del Tour de France.
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Incendio al bus del Team Aqua Blue: "Siamo esausti ma questo non ci impedirà di provarci sempre"

Il riepilogo

Tappa 1: Nîmes-Nîmes (Francia) - cronometro a squadre di 13,7 km
Vincitore: Team BMC | Maglia roja: Rohan DENNIS | REPORT
Tappa 2: Da Nîmes (Francia) a Gruissan (Francia) - 203,4 km
Vincitore: Yves LAMPAERT | Maglia roja: Yves LAMPAERT | REPORT
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Vuelta 2017: Lampaert sorprende i velocisti, sue tappa e maglia rossa

Tappa 3: Da Prades (Francia) ad Andorra la Vella (Principato di Andorra) - 158,5 km
Vincitore: Vincenzo NIBALI | Maglia roja: Chris FROOME | REPORT
Tappa 4: Da Escaldes-Engordany (Principato di Andorra) a Tarragona - 198,2 km
Vincitore: Matteo TRENTIN | Maglia roja: Chris FROOME | REPORT
Tappa 5: Da Benicàssim ad Alcossebre - 175,7 km
Vincitore: Alexey LUTSENKO | Maglia roja: Chris FROOME | REPORT
Tappa 6: Da Vila-real a Sagunt - 204,4 km
Vincitore: Tomasz MARCZYNSKI | Maglia roja: Chris FROOME | REPORT
Tappa 7: Da Llíria a Cuenca - 207 km
Vincitore: Matej MOHORIC | Maglia roja: Chris FROOME | REPORT
Tappa 8: Da Hellín a Xorret de Catí - 199,5 km
Vincitore: Julian ALAPHILIPPE | Maglia roja: Chris FROOME | REPORT
Tappa 9: Da Orihuela a Benitatxell - 174 km
Vincitore: Chris FROOME | Maglia roja: Chris FROOME | REPORT
Tappa 10: Da Caravaca ad ElPozo Alimentación - 164,8 km
Vincitore: Matteo TRENTIN | Maglia roja: Chris FROOME | REPORT
Tappa 11: Da Lorca ad Observatorio Astronómico de Calar Alto - 187,5 km
Vincitore: Miguel Ángel LÓPEZ | Maglia roja: Chris FROOME | REPORT
Tappa 12: Da Motril ad Antequera los Dólmenes - 160,1 km
Vincitore: Tomasz MARCZYNSKI | Maglia roja: Chris FROOME | REPORT
Tappa 13: Da Coín a Tomares - 198,4 km
Vincitore: Matteo TRENTIN | Maglia roja: Chris FROOME | REPORT
Tappa 14: Da Écija a Sierra de La Pandera - 175 km
Vincitore: Rafal MAJKA | Maglia roja: Chris FROOME | REPORT
Tappa 15: Da Alcalá la Real a Sierra Nevada - 129,4 km
Vincitore: Miguel Ángel LÓPEZ | Maglia roja: Chris FROOME | REPORT
Tappa 16: Da Circuito de Navarra a Logroño - cronometro di 40,2 km
Vincitore: Chris FROOME | Maglia roja: Chris FROOME | REPORT
Tappa 17: Da Villadiego a Los Machucos - 180,5 km
Vincitore: Stefan DENIFL | Maglia roja: Chris FROOME | REPORT
Tappa 18: Da Suances a Monasterio de Santo Toribio de Liébana - 169 km
Vincitore: Sander ARMÉE | Maglia roja: Chris FROOME | REPORT
Tappa 19: Da Caso,Parque Natural de Redes a Gijón - 149,7 km
Vincitore: Thomas DE GENDT | Maglia roja: Chris FROOME | REPORT
Tappa 20: Da Corvera de Asturias a Alto de l'Angliru - 117,5 km
Vincitore: Alberto CONTADOR | Maglia roja: Chris FROOME | REPORT
Tappa 21: Da Arroyomolinos a Madrid - 117,6 km
Vincitore: Matteo TRENTIN | Maglia roja: Chris FROOME | REPORT
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