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MotoGP 2020, il pagellone della stagione: Mir da 10, Morbidelli 9, Dovizioso e Rossi bocciati

Fabio Psoroulas

Aggiornato 23/11/2020 alle 17:25 GMT+1

MOTOGP 2020 - Come ogni anno, al termine dell'ultimo weekend stagionale è tempo di dare i voti ai principali protagonisti della MotoGP. Joan Mir e la Suzuki vincono il mondiale e si meritano il 10. Grande stagione per Morbidelli e Pol Espargaro. Male tutti gli altri italiani, a cominciare da Valentino Rossi e per finire con Andrea Dovizioso. Gravi insufficienze per Honda e Yamaha.

Pagellone MotoGP

Credit Foto Eurosport

Dopo l'ultima gara a Portimao, è tempo di analizzare tutto quello che è successo in questa incredibile stagione 2020 della MotoGP che ci ha regalato 9 vincitori diversi (Quartararo, Binder, Dovizioso, Oliveira, Morbidelli, Viñales, Petrucci, Rins, Mir) nel corso di 14 gare, un nuovo campione del mondo (Joan Mir con la Suzuki che non vinceva un mondiale nella classe regina da 20 anni) e anche una Ducati campione del mondo costruttori come non gli accadeva dal 2007. Un mondiale ridotto a livello di gare, con la maggior parte dei round corsi in back to back sulla stessa pista, corsoa causa della pandemia dovuta al Coronavirus e che ha regalato una miriade di sorprese dopo l'infortunio al braccio a Jerez, nella prima gara, che ha costretto ai box per l'intera stagione, Marc Marquez, campione in carica e dominatore della categoria. Un'assenza pesante che ha scompaginato pronostici e piani e ci ha regalato un'annata intellegibile ma comunque emozionante. Come ad ogni finale di stagione è tempo di tirare le somme e stilare un Pagellone dell'annata appena andata in archivio. Chi è stato il protagonista principale? Chi è stata la rivelazione? E la sorpresa? Come sono andati gli italiani in questo 2020? Promossi e bocciati della stagione 2020 della MotoGP

Promossi

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Suzuki Ecstar's Spanish rider Joan Mir celebrates after winning the MotoGP race of the European Grand Prix at the Ricardo Tormo circuit in Valencia on November 8, 2020

Credit Foto Getty Images

JOAN MIR Voto 10 (1° nel Mondiale, 1 vittoria, 7 podi): Vince un titolo meritatissimo e solo per questo si meriterebbe il 10. Ma il voto è anche determinato da un campionato praticamente perfettto dall'Austria in poi, per un pilota che, ricordiamolo sempre, era solo al suo secondo anno in MotoGP. Ma la poca esperienza gli è bastata per gestire la pressione nei momenti decisivi. Non ha mai sbagliato ed è sempre stato costante su ogni pista. E' stato bravissimo a sfruttare una moto, in fin dei conti, straordinaria e le varie situazioni a lui favorevoli, dall'infortunio di Marquez ai milioni di problemi che ha avuto la Yamaha. Un sogno quello che ha vissuto Mir in questo 2020, fenomenale a non arrendersi dopo le prime tre gare con ben due zeri all'attivo. Ora arriva il difficile: confermarsi. Per molti questo rimarrà sempre un "mundialito": una stagione più piccola, corsa in situazione di difficoltà e dal valore inferiore. Per chi scrive questo non è assolutamente vero, ma è stata comunque un'annata diversa dal solito. Se Joan riuscisse a confermarsi ad alti livelli col ritorno di Marc Marquez e in una stagione, finalmente, "normale", avremo trovato l'anti Marquez che stiamo cercando da tempo.
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Chi è Mir, il nuovo campione del mondo della MotoGP

SUZUKI Voto 10 e LODE: Se Joan ha vissuto un sogno, la Suzuki è la favola di questo 2020. Alzi la mano chi avrebbe scommesso a fine della passata stagione sul binomio Mir-Suzuki e chi quest'anno aveva messo la moto azzurra come la migliore del circus... Ma il binomio moto-pilota è stato straordinario e il bolide assolutamente il migliore. In questo assurdo anno, avere un mezzo facile da settare e che si adeguasse senza grossi problemi alle nuove gomme 2020, a piste atipiche e asfalti differenti, è stata senza dubbio l'arma vincente. E poi c'è una squadra dietro a Mir e Rins (anche per lui stagione da almeno 8 in pagella) assolutamente fantastica, capitanata da una vecchia volpe come Davide Brivio. Con mezzi assolutamente inferiori a quelli di Honda, Yamaha e Ducati, senza una squadra satellite, Brivio è riuscito a mettere insieme un team stellare, che lo hanno portato a vincere un mondiale piloti che mancava da 20 anni. Insomma: la perfezione. Anche qui sarà molto affascinante vedere cosa si potrà fare il prossimo anno.
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I tecnici della Suzuki esultano per il successo di Joan Mir nel campione del mondo, Getty Images

Credit Foto Getty Images

POL ESPARGARO Voto 8(5° nel Mondiale, 0 vittorie, 5 podi): Se Mir è stata la grande rivelazione di questo 2020, Pol Espargaro è stata la seconda sorpresa. Stagione della consacrazione per lui che, nonostante abbia dovuto incassare le vittorie dei compagni di squadra Binder e Oliveira, ha guidato al meglio l'armata KTM in quest'annata assolutamente da ricordare. Chiude quinto la stagione con ben cinque podi e due quarti posti. Costante, veloce, combattivo, sorprendente. Se ad inizio anno il suo arrivo in HRC aveva fatto storcere il naso a molti, ora è assolutamente meritato. Bravo Pol!
MIGUEL OLIVEIRA Voto 8 (9° nel Mondiale, 2 vittorie): Certe volte il motorsport, o meglio il motomondiale, regala storie veramente incomprensibili, e quella di Miguel Oliveira entra senza dubbio in questa categoria. Parliamo di un pilota che sì, aveva ottenuto vittorie e podi nelle classi inferiori, ma non aveva mai rubato l'occhio. Poi l'arrivo nella classe regina lo scorso anno era stato assolutamente disastroso, con un solo risultato nei dieci e tantissima fatica. E poi succede il miracolo: con una moto sicuramente più prestazionale il portoghese si inventa prima una vittoria assurda in Austria 2, ma lì è stato per lo più "fortunato", dato che ha vinto percorrendo in testa solo il rettilineo finale sfruttando le lotte di Pol Espargarò e Miller. Ma il secondo successo a Portimao (scattando dalla pole position) è stato un trionfo netto, dominato sin dalle prove libere. Certo, il circuito era di casa e lo conosceva meglio di tutti, ma vincere in questo modo, in questa categoria, in questa stagione così equilibrata, è veramente tanta roba. Grandissimo Miguel, che chiude quindi la stagione con ben due vittorie, più di Rins, Mir. Dovizioso e Viñales. Mica poco.
JACK MILLER Voto 7 (7° nel Mondiale, 0 vittorie, 4 podi): Buona stagione di Jack, che chiude la sua avventura in Pramac con quattro podi, un quarto e un quinto posto in questo 2020. Purtroppo gli è mancata la vittoria, ma comunque chiudere a soli tre punti nella generale da Andrea Dovizioso con una moto clienti significa aver fatto una grande stagione. Deve sicuramente concretizzare di più la domenica, dato che al sabato è sicuramente uno dei migliori del lotto. Ora arriva anche per lui la grande sfida, il passaggio al team ufficiale. Vedremo cosa potrà regalarci il grande Jack e se l'australiano saprà portare Ducati a compiere quell'ultimo complicatissimo step: riportare a Borgo Panigale quel titolo piloti che manca dal 2007.
TAKAAKI NAKAGAMI Voto 6,5: Difficile valutare la stagione del giapponese. E' stato senza dubbio il più costante insieme a Joan Mir, di tutta la MotoGP e questo gli vale assolutamente un bel voto, contando che non ha alle spalle un team ufficiale. Purtroppo però Taka non ha sfruttato al meglio le occasioni avute e spesso è crollato sul più bello. Ha comunque dimostrato di meritare un posto nella classe regina non solo per "essere giapponese", ma proprio perché è un gran manico. Chiude come migliore Honda in questo 2020, anche se senza podi.

Gli italiani

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Franco Morbidelli ha sfatato il tabù Valencia: erano sei anni che un pilota italiano non scattava in pole position

Credit Foto Getty Images

FRANCO MORBIDELLI Voto 9 (2° nel Mondiale, 3 vittorie, 5 podi): Se Mir è stata la rivelazione e Oliveira la sorpresa, Morbidelli è stata la conferma. La conferma perché tutti noi eravamo strasicuri che questo pilota era forte, ma veramente forte. Doveva solo mettersi in luce, scrollarsi un po' di paura addosso e vincere. Lo ha fatto in questo 2020, alla grande. L'anno scorso non è stato per nulla semplice, dato che il compagno di box gli ha rubato totalmente la scena. Ma lui è stato calmo, ha incassato la sconfitta e la poca considerazione della Yamaha. Si è messo a lavorare, a testa bassa, è ha zittito mezzo mondo. Il risultato? Tre vittorie, due secondi posti e il titolo di vice campione del mondo! Tantissima roba il Morbido, che ha sfruttato al meglio una Yamaha 2019 che, in fin dei conti, è meglio della 2020 per legnare tutti i compagni di squadra, compreso Fabio Quartararo, per tutti l'anti Marquez per eccellenza. Super!
  • La crescita di Morbidelli dal 2019 al 2020
20192020
Vittorie03
Pole02
Podi05
Punti115158
Posizione10°
FRANCESCO BAGNAIA Voto 5,5(16° nel mondiale, 0 vittorie, 1 podio): Dati alla mano, solo Morbidelli è stato grande tra i nostri piloti nella classe regina in questo 2020. Gli altri italiani tutti sotto al par, a partire da Pecco Bagnaia. Stagione non semplice quella del piemontese, iniziata con qualche errorino e poi il crash che lo ha infortunato per qualche gara. Poi il ritorno e la corsa, stratosferica, di Misano che gli ha permesso di salire sul podio per la prima volta in MotoGP. Sembrava l'inizio di una nuova stagione per lui e la vittoria era a un passo a Misano 2, prima della scivolata. Da li in poi è stato un mezzo incubo per Pecco che, a parte Barcellona, non ci ha capito veramente più nulla. I mezzi li ha, forse come il Morbido deve sciogliersi un po' e acquisire più consapevolezza in se stesso. Ora deve riposarsi e poi ripartire alla grande, la Ducati ufficiale lo aspetta!
ANDREA DOVIZIOSO Voto 5 (4° nel mondiale, 1 vittoria, 2 podi): Che voto dare alla stagione di Andrea Dovizioso? Non più di cinque. Vero, è stato in testa al campionato per tanto tempo, cosa mai capitata in carriera. Ma in fin dei conti sembrava frutto della casualità quella posizione, dato che gli altri giocavano a perdere punti. Ma il problema di questo 2020, oltre al feeling con la Ducati mai arrivato, è stato il suo attegiamento in pista, spesso arrendevole e mai combattivo. E' questo che ha maggiormente deluso i suoi tifosi. Dopo l'infortunio di Marquez è stato normale pensare che fosse giunta la sua chance di sfatare quel tabù e mettere le mani su quel titolo solo sfiorato nel 2017, 2018 e 2019. Purtroppo però non è andata così, anzi per la prima volta da anni abbiamo visto un Dovi che non ha lottato quasi mai per le posizioni che contavano. In perenne difficoltà con la ostica Michelin posteriore, scoraggiato dalla trattativa naufragata con Ducati a metà agosto dopo un tira e mola estenuante e che emotivamente non lo ha certamente aiutato. Sicuramente il suo morale e l'umore dentro al box, non sono stati i migliori. Ma da uno come lui, anche da separato in casa, ci si aspettava sempre qualcosa in più. La stagione comunque non danneggia una carriera fantastica, un binomio Desmo-Dovi che rimarrà sempre negli annali. Ora un anno sabbatico, si spera, prima di vederlo alla grande nel 2021. Non siamo pronti ad un Dovizioso che appende il casco al chiodo!
VALENTINO ROSSI Voto 4,5 (15° nel Mondiale, 0 vittorie, 1 podio): Vero, la sua Yamaha ha avuto tanti problemi tecnici e il COVID non ha certamente aiutato. Ma la stagione del Dottore è stata totalmente insufficiente, la peggiore della carriera. C'è poco da salvare in questo 2020: il podio di Jerez, la bella prestazione di Misano, poi poco altro. I tre zeri di fila, soprattutto quello di Barcellona, fanno veramente male. E poi c'è la qualifica, da sempre tallone d'Achille del Dottore ma quest'anno ancora più difficile. Insomma, numeri alla mano è andata peggio che nei due anni di Ducati. Un peccato chiudere in questo modo una storia incredibile con il team Factory. La buona notizia per lui è che c'è una nuova avventura da percorrere col team Petronas, che nel 2020 ha vinto ben 6 gare e ha dimostrato di non avere nulla da invidiare a quello ufficiale. Anzi...
  • Il 2020 nero di Valentino Rossi: mai così tanti ritiri e pochi punti in oltre 20 anni in top class (500/MotoGP)
ANNORITIRIPUNTI
20003209
20011325
20022355
20030357
20042304
20051367
20063247
20073241
20080373
20091306
20100233
20113139
20121163
20131237
20141295
20150325
20164249
20172208
20180198
20194174
2020566
DANILO PETRUCCI Voto 4,5 (12° nel Mondiale, 1 vittoria): Bravissimo a sfruttare l'unica occasione per fare bene in stagione. Sull'umido di Le Mans il Petrux ha dimostrato di non avere rivali sotto l'acqua e si è tolto lo sfizio di vincere la seconda gara della carriera. Per il resto non è arrivato nulla di buono in questo 2020, costantemente fuori dalla top ten. A tratti sembrava aver già rinunciato alla stagione, focalizzato sul 2021 e sul progetto affascinante della KTM. Anche lui chiude nel peggior modo possibile i suoi cinque anni in Ducati.

Bocciati

FABIO QUARTARARO Voto 5 (7° nel Mondiale, 3 vittorie): Stagione dai due volti. Siamo partiti da Jerez, dove il francese ha dominato in lungo e in largo, complice anche il crash di Marquez. Sembrava tutto apparecchiato per lui: titoloni sui giornali, interviste a non finire per il nuovo Marquez, unico uomo che poteva avere le doti per battere l'alieno di Cervera. E invece no, si è sciolto come neve al sole nelle altre gare, alle prese con una Yamaha 2020 che mai ha veramente compreso. E così a parte l'exploit di Barcellona, non è arrivato più nulla di decente nella sua stagione. Mentre Morbidelli ha dominato e chiuso secondo nella generale, El Diablo si è dovuto accontentare di una triste settima piazza, dietro anche a Maverick Vinales. Ora c'è da dimenticare la stagione e ripartire dalla Yamaha ufficiale, sperando che i problemi sulla moto si possano, prima di tutto, capire e poi risolvere.
  • La sliding doors del 2020 di Quartararo: appena 19 punti negli ultimi 6 GP
Punti
Morbidelli81
Rins79
PEspargaro78
Mir 71
Oliveira66
Dovizioso51
Viñales39
Quartararo19
Nella classifica sopra il rendimento dei top rider da Le Mans a Portimao
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Fabio Quartararo (Yamaha-SRT) a pris la pole du GP d'Aragon malgré une chute sur les essais libres

Credit Foto Getty Images

ALEX MARQUEZ Voto 5,5 (14° nel Mondiale, 0 vittorie, 2 podi) : Può una stagione di un rookie, condita da due podi, essere considerata insufficiente? Sì, se le altre prestazioni non sono all'altezza. Il 2020 di Alex Marquez non può meritare il 6. E' stata un'annata complessa e difficile. L'ormai ex campione del mondo della Moto2 si è ritrovato solo al box HRC, senza la guida del fratello che tanto poteva aiutarlo. Per cui la prima parte di stagione è stata quasi un disastro, sempre ai margini della zona punti, se si esclude Jerez 2 e Misano 2. Poi però, d'un tratto e in maniera inaspettata, il colpo di reni e i due podi consecutivi. Il primo è stato ottenuto in condizioni strane, con l'asfalto umido di Le Mans. Il secondo invece è tutto meritato e senza alibi. Sembrava l'inizio di una nuova stagione, con una Honda finalmente compresa. E invece no, di nuovo cadute e bassa classifica, addirittura fuori dai punti a Valencia 2. Nell'ultima gara un nono posto discreto, ma vedere Bradl più avanti non deve certo avergli fatto piacere. Insomma, qualche luce ma tantissime ombre nella stagione del piccolo Cabroncito, che l'anno prossimo nel box LCR potrà avere meno pressione e meno occhi addosso e ciò gioverà a lui.
YAMAHA Voto 4: Sette vittorie su 14 gare, ma clamorosamente non è arrivato nessun mondiale, ne quello piloti, neanche team o costruttori. La squadra puntava su tre piloti: Viñales, Quartararo e Rossi. Ma quello andato meglio è Franco Morbidelli trattato alla peggio, segno che il progetto 2020 è stato assolutamente fallimentare. E poi c'è la grana valvole, una diatriba da dimenticare e che sicuramente non ha giovato all'immagine. Insomma, stagione indecente per una squadra che dopo Jerez doveva vincere tutto e invece si ritrova con tutti i piloti scontenti, compreso Morbidelli che è il migliore ma avrà ancora nel 2021 il pacchetto più arretrato. E il problema è che il futuro non sembra roseo, dato che i progetti per il prossimo anno sono praticamente congelati e si fatica a capire i problemi sulla moto. Tanti auguri.
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Maverick Viñales a terra dopo un incidente,

Credit Foto Getty Images

HONDA Voto 3: Allo sbando. Sono anni che diciamo "la moto è fatta per Marquez, senza di lui la squadra è persa". I trionfi del Cabroncito però hanno sempre mascherato il problema, come quando si butta la polvere sotto al tappeto. L'infortunio di inizio stagione ha invece riportato a galla l'attuale stato della Honda, un costruttore vincente, fenomenale, mostruoso, ma assolutamente inerme senza la sua guida principale. E così la squadra giapponese ha annaspato per tutta la stagione, ringraziando gli exploit del fratello Alex e Nakagami che almeno hannno regalato qualche timido sorriso ai giapponesi. Zero vittorie, nella classe regina non accadeva dal 1981. Serve altro?
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