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Giro d'Italia 2022: percorso, calendario, risultati, tappe, dove vederlo in tv e streaming, classifica maglia rosa, GPM

Luca Stamerra

Aggiornato 30/05/2022 alle 01:06 GMT+2

GIRO D'ITALIA - Ecco la guida completa dell'edizione 105 della Corsa Rosa. Da Budapest a Verona, ecco tutte le 21 frazioni del Giro che vedrà 2 cronometro, da 26,6 km complessivi, 9 tapponi di montagna e 8 tappe adatte ai velocisti. 47 GPM, 3445,6 km complessivi e 50.580 metri di dislivello e tanto altro. Chi sarà ad indossare la maglia rosa a festeggiare all'Arena di Verona il 29 maggio?

Quanto si guadagna al Giro? Ecco il montepremi nel dettaglio

47 GPM, 3445,6 km complessivi e 50.580 metri di dislivello. Questi alcuni dei numeri chiave dell'edizione 105 del Giro d'Italia che per la 14esima volta nella sua storia partirà fuori dai confini nazionali. Nel 2022 sarà la volta dell'Ungheria che ospiterà ben tre tappe, prima del trasferimento per la Sicilia dove ci saranno altre due frazioni, compresa quella dell'Etna che sarà il primo vero arrivo su una salita di 1a categoria. La Palmi-Scalea sarà la prima tappa nel 'continente' e poi si salirà su fino alla cronometro di Verona. A proposito di prove contro il tempo, ne avremo due individuali per un totale 26,6 km a cronometro. Meno degli ultimi anni. Potenzialmente abbiamo 8 tappe per velocisti o per passisti velocisti, 9 tapponi di montagna di cui 3 con arrivi in salita di 1a categoria, e due con arrivo su GPM di 2a categoria. Due cronometro e altre due tappe molto molto adatte ai fuggitivi.
Hindley ha meritato di vincere il Giro?

6 maggio, tappa 1: Budapest-Visegrád di 195 km

Era il favorito numero 1 e non poteva mancare questa occasione di indossare subito la maglia rosa. L'anno scorso, sull'arrivo di Landerneau, al Tour, si fece cogliere di sorpresa. Questa volta niente scherzi e niente cali di tensione, con un lavoro perfetto della sua Alpecin Fenix sulla salita di Visegrád. Certo, Girmay e Caleb Ewan, che poi è caduto proprio in prossimità dell'arrivo, non erano tanto lontani, ma è davvero dura battere VDP su questi traguardi. Ci sarebbe voluto il miglior van Aert... E quindi, dopo neanche una tappa, van der Poel indossa subito la maglia rosa che aggiunge alla sua collezione. Per il neerlandese, giusto per aggiornare le statistiche, è la sesta vittoria 'italiana', anche se eravamo in Ungheria. Ha vinto la Strade Bianche 2021, ben tre tappe alla Tirreno-Adriatico e una tappa alla Settimana Coppi e Bartali. E c'è subito qualche movimento in classifica. Bilbao, Kelderman, Carapaz e Mollema guadagnano 4'' sugli avversari diretti per la classifica generale. Guillaume Martin ne perde addirittura 12'', Fortunato 38''. Insomma, abbiamo già i primi distacchi, seppur minimi, tra i big.
Vittoria: Mathieu VAN DER POEL (Alpecin Fenix) | Maglia rosa: Mathieu VAN DER POEL (Alpecin Fenix)
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van der Poel non tradisce! Tappa e maglia, rivivi l'arrivo

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Giro 360: van der Poel subito Rosa, show a Visegrad

7 maggio, tappa 2: Budapest-Budapest, crono individuale di 9,2 km

È una crono dalle tante sorprese quella di Budapest. Primo verdetto, bravo van der Poel che non solo tiene la maglia, ma anche sfiorato la vittoria finale. A testimonianza che il neerlandese ha nel suo bagaglio anche le prove contro il tempo: non fu un caso quel risultato alla crono di Laval del Tour dello scorso anno quando seppe difendersi da Pogacar. Pello Bilbao, Cort Nielsen, ma anche João Almeida gli sono arrivati dietro, altro che rubargli la maglia. E, anzi, il risultato del portoghese è stato molto negativo se lo confrontiamo con gli altri rivali di classifica. Il corridore dell'UAE Emirates avrebbe voluto vincere e guadagnare su tutti, considerando le sue doti a crono, ma a Budapest non è andato oltre l'11° tempo. Non proprio un grande inizio di Giro. Grande tempo di Dumoulin che fa 3°, ma il colpaccio lo mette a segno Simon Yates. Le dichiarazioni erano state chiare: "Peccato che ci sono così pochi km a crono”, disse alla vigilia di questo Giro. Strano, visto che lui ha sempre pagato qualcosina - non tanto ma qualcosa - rispetto ai rivali diretti. Eccolo invece sfrecciare per le strade di Budapest mettendo tutti in fila, specialisti compresi. Lato Italia, doveroso segnalare la grande prestazione di Matteo Sobrero. Nonostante la salita finale, il campione nazionale italiano ha chiuso col 4° posto, ma anche Nibali non è andato male, facendo meglio di tanti big, compreso il suo compagno di squadra López.
Vittoria: Simon YATES (BikeExchange Jayco) | Maglia rosa: Mathieu VAN DER POEL (Alpecin Fenix)
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Yates devastante! Trionfo a crono, rivivi l'arrivo

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Giro 360: Yates show a crono, VDP ancora rosa

8 maggio, tappa 3: Kaposvár-Balatonfüred di 201 km

Eccolo qui, Mark Cavendish, il miglior velocista di sempre. Dopo aver fatto poker al Tour l'anno scorso, non vuole andare tanto lontano al Giro quest'anno. La prima volata di gruppo di questa edizione è vinta dal corridore britannico che batte l'agguerrita concorrenza nello sprint infinito di Balatonfüred, con un rettilineo da 1000 metri. A nulla è servito il tentativo di rimonta di Démare e Gaviria che sono riusciti solo a piazzarsi. Malissimo invece Caleb Ewan che si piazza solo 8°, anche se l'australiano ha sicuramente patito i postumi della caduta della prima tappa. Non cambia nulla in classifica per Mathieu van der Poel che resta in maglia rosa: il leader della generale è stato anche l'ultimo uomo di Mareczko che ha chiuso con un onorevole 5° posto. Dopotutto il migliore degli italiani, con Consonni 7° e Dainese 9°. E aggiorniamo le statistiche di Cavendish: sono 16 le sue vittorie in carriera al Giro d'Italia, 53 nei Grandi Giri (2° nella storia) e 160 in carriera (5° all time).
Vincitore: Mark CAVENDISH (Quick Step Alpha Vinyl) | Maglia rosa: Mathieu VAN DER POEL (Alpecin Fenix)
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Cavendish is back! Volata regale, rivivi l'arrivo

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Giro 360: Cav infinito, VDP porta la rosa in Italia

10 maggio, tappa 4: Avola-Etna di 172 km

Ci attendevamo delle risposte dall'Etna, il primo arrivo in salita di questo Giro d'Italia, e le risposte sono arrivate. Nibali e Dumoulin non possono né vincere il Giro né puntare al podio, salvo imprevisti per quelli davanti, è andata ancora peggio a Miguel Ángel López che si è già ritirato a causa di un problema all'anca, reso insopportabile da una caduta. Resta quindi vivo il duello tra Carapaz e Simon Yates, ma grande presenza anche dei Bahrain Victorious col trio Pello Bilbao-Landa-Buitrago che fa effettivamente paura. Kelderman, João Almeida e Bardet sono anche loro della partita perché, a conti fatti, era difficile che l'Etna provocasse già distacchi importanti in classifica generale. Da registrare, però, la giornataccia degli Astana che devono ora reinventarsi un Giro totalmente all'attacco con Vincenzo, quando avrà la gamba giusta. Bravi invece i fuggitivi a crederci. Occasione mancata per Vansevenant, alla fine a spuntarla è Juan Pedro López - compagno di squadra di Ciccone e Mollema - che perde la volata con Kämna, ma riesce a tenere a distanza Taaramäe per la conquista della maglia rosa. Intanto, nuovo scalpo per Kämna che, dopo una vittoria al Tour nel 2020, conquista anche una tappa al Giro d'Italia.
Vincitore: Lennard KÄMNA (Bora Hansgrohe) | Maglia rosa: Juan Pedro LÓPEZ (Trek Segafredo)
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Kämna re dell'Etna! Battuto Juan Pedro Lopez, rivivi l'arrivo

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Giro 360: Lopez gioie e dolori, Kämna spettacolo

11 maggio, tappa 5: Catania-Messina di 174 km

È il giorno di Vincenzo Nibali che ha annunciato il suo ritiro dal mondo del ciclismo a fine stagione, ma è anche il giorno di Arnaud Démare che non vinceva dall'ottobre scorso. A Messina ad essere protagoniste sono le ruote veloci, ma ci sono assenze importanti. Proprio dei due grandi favoriti: Mark Cavendish e Caleb Ewan che si sono staccati sul Portella Mandrazzi, l'unico GPM di giornata, posto a metà percorso, ma che ha fatto male a tanti. Anche Démare si era staccato, ma ha avuto la forza di rientrare e a regolare tutti in volata. Anche un ottimo Gaviria che, comunque, è tornato di livello oltre a Nizzolo e Ballerini. Purtroppo quello che manca sono le vittorie italiane e rimaniamo ancora a secco dopo 5 tappe.
Vincitore: Arnaud DÉMARE (Groupama-FDJ) | Maglia rosa: Juan Pedro LÓPEZ (Trek Segafredo)
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Demare di potenza! Volata vincente a Messina, rivivi l'arrivo

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Giro 360: Demare è tornato! Nibali saluta il ciclismo

12 maggio, tappa 6: Palmi-Scalea di 192 km

Altra giornata dedicata ai velocisti, anche se per tre quarti di corsa vince la noia. Diego Rosa è l'eroe del giorno perché si fa 141,5 km di fuga solitaria in un pomeriggio pieno di sbadigli: in gruppo sono andati a 36 km/h per 4 ore. Ci si prende del tempo per salutare Nibali, dopo l'annuncio del suo ritiro dal mondo del ciclismo. Nel finale però la velocità schizza e si torna a fare i seri per non sprecare le poche chance che, in realtà, hanno le ruote veloci in questo Giro d'Italia. A vincere è ancora Démare che concede il bis dopo la vittoria di Messina. Questa volta è lui a fare la rimonta, prendendo la ruota di Caleb Ewan - finalmente competitivo - e saltandolo proprio sulla linea del traguardo. Sono 7 al Giro in carriera per il francese che aveva dominato nel 2020, ma poi era scomparso nella passata stagione. Niente bis invece per Cavendish che non è riuscito ad esprimere la stessa potenza vista a Balatonfüred. Niente da fare anche per Gaviria che si lamenta per essere finito nella morsa dei DSM prima ancora che la volata partisse.
Vincitore: Arnaud DÉMARE (Groupama-FDJ) | Maglia rosa: Juan Pedro LÓPEZ (Trek Segafredo)
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Ancora Demare! Ewan bruciato sulla linea, rivivi l'arrivo

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Giro 360: Bis di Démare, volata regale al fotofinish

13 maggio, tappa 7: Diamante-Potenza di 196 km

Dopo la noia per la tappa di Scalea, i corridori ci hanno fatto saltare nella frazione da Diamante a Potenza. 4 GPM, un arrivo sullo strappo di Potenza e 4510 metri di dislivello. La tappa era dura dura, ecco spiegato perché nessuno riusciva ad andare in fuga nella prima ora di corsa. Ad un certo punto ci ha provato addirittura Carapaz, ma è stato ripreso da López e dalla sua Trek Segafredo che hanno ristabilito l'ordine in gruppo. Tutto merito anche di Davide Formolo che ha portato via la fuga giusta e la situazione si è calmata. Peccato però, per il corridore di Negrar, che nella fuga ci fossero anche due Jumbo Visma e che Jumbo, considerando la posizione di Dumoulin come gregario di Bouwman. Sul discorso gioco di squadra si è caratterizzata questa tappa, con Formolo e Mollema che non sono riusciti a distanziare Bouwman nonostante il neerlandese andasse a sprintare su tutti i GPM. Sono stati proprio loro tre a giocarsi poi la tappa, con la vittoria del capitano della Jumbo che ha regolato Mollema e Formolo sullo strappo finale. Italia ancora a secco, ma almeno ci abbiamo provato con Formolo e Villella.
Vincitore: Koen BOUWMAN (Jumbo Visma) | Maglia rosa: Juan Pedro LÓPEZ (Trek Segafredo)
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Bouwman di forza! Mollema e Formolo battuti, rivivi l'arrivo

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Giro 360: vince Bouwman, Formolo che peccato. Chiude terzo

14 maggio, tappa 8: Napoli-Napoli di 153 km

Era l'occasione migliore per van der Poel per bissare il successo di una settimana fa di Visegrád. Il corridore dell'Alpecin Fenix lo sapeva bene ed è stato proprio lui ad animare la fuga di giornata, fuga che ha visto all'attacco ben 21 corridori. C'erano Girmay, De Gendt e anche tanta Italia tra Vendrame, Ulissi, Gabburo, Rivi, Maestri, Felline, Zardini e Ravanelli. In fuga anche Guillaume Martin che ha provato a rientrare in classifica e ce l'ha fatta. A giocarsi la tappa, però, non è stato van der Poel che è partito troppo presto. In contropiede Gabburo e De Gendt sono riusciti a portare via un quartetto, c'erano anche Arcas e Vanhoucke, e sono stati loro a giocarsi lo sprint in quel di Napoli. VDP, Girmay e Schmid appena dietro, ma battuti. Clamoroso il successo di De Gendt, con il 36enne belga che ritrova una vittoria in un Grande Giro che gli mancava dal 13 luglio 2019, era la tappa di Saint-Étienne dopo 200 km di fuga. Una bella gioia per chi non riusciva più a trovare il colpo di pedale giusto.
Vincitore: Thomas DE GENDT (Lotto Soudal) | Maglia rosa: Juan Pedro LÓPEZ (Trek Segafredo)
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De Gendt esulta a Napoli! Fuga vincente, rivivi l'arrivo

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Giro 360: De Gendt signore di Napoli, van der Poel frettoloso

15 maggio, tappa 9: Isernia-Blockhaus di 191 km

Niente duello tra Carapaz e Simon Yates in cima al Blockhaus. Il britannico esce di scena ancor prima che la salita entri nel vivo, con Yates che si stacca a 11,9 km dal traguardo. Un po' il dolore al ginocchio per la caduta nella tappa dell'Etna, un po' il caldo, e il capitano della BikeExchange Jayco è già fuori classifica nonostante fosse partito benissimo con la vittoria della cronometro di Budapest. Carapaz resta così senza il suo maggior rivale, ma non riesce a fare la differenza con il suo scatto a 4,6 km dall'arrivo. Landa e Bardet hanno risposto presente, poi si sono fatti sotto anche uno stoico Pozzovivo, con Almeida e Hindley che poi andrà a vincere la volata ristretta. Che storia quella di Hindly che due anni fa si giocò il Giro con Geoghegan Hart, mentre nel 2021 è tornato nell'anonimato. Incapace di fare classifica neanche per una settimana. Con questa salita ha mandato in panchina Kelderman e diventa il nuovo capitano della Bora. C'è da credere in un suo successo anche nella generale? A proposito di classifica, tanti complimenti anche a Juan Pedro López. È andato a sbattere contro Valverde, ma si è rialzato, è ripartito e ha contenuto lo svantaggio e, di poco, ha tenuto la maglia rosa. Oltre a Pozzovivo, comunque bravi Nibali e Fortunato che hanno chiuso rispettivamente 8° e 14°.
Vincitore: Jai HINDLEY (Bora Hansgrohe) | Maglia rosa: Juan Pedro LÓPEZ (Trek Segafredo)
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Hindley re del Blockhaus! Volata da pazzi con Bardet e Carapaz, rivivila

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Giro 360: Hindley sul Blockhaus, crollo Yates

17 maggio, tappa 10: Pescara-Jesi di 196 km

Qui si fa la storia. Biniam Girmay dall'Eritrea si aggiudica la tappa 10 del Giro d'Italia, conquistando la volata di Jesi e 'vendicandosi' proprio di van der Poel che l'aveva battuto nella tappa inaugurale di Visegrád. Girmay, però, non è il primo corridore africano a trionfare al Giro. Quel record appartiene al sudafricano Alan Van Heerden che nel 1979 conquistò la tappa di Pesaro quando batté nella volata a tre Salvatore Maccali e Sergio Santimaria. Un vero precursore Van Heerden, che fu anche il primo africano di sempre a partecipare al Giro d'Italia. Poco male, la traiettoria di Girmay è fantastica e in questo Giro d'Italia è sempre stato protagonista nelle prime posizioni, proprio per cercare l'acuto personale che finalmente arrivato. Che parabola considerando il 2° posto al Mondiale U23 dello scorso anno e la vittoria della Gand in primavera. Tante le azioni tra gli uomini in classifica, perché la strada saliva e perché non provarci? Hugh Carthy, addirittura Carapaz, Nibali e anche Simon Yates, dopo la debacle sul Blockhaus, si sono fatti vedere. Il protagonista, però, è stato Domenico Pozzovivo che è andato a riprendere tutti spendendosi per il proprio compagno di squadra. Chapeau!
Vincitore: Biniam GIRMAY (Intermarché-Wanty Gobert) | Maglia rosa: Juan Pedro LÓPEZ (Trek Segafredo)
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Girmay leggendario! Van der Poel si inchina, rivivi l'arrivo

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Giro 360: Girmay che show, vince a Jesi su Van der Poel

18 maggio, tappa 11: Santarcangelo di Romagna-Reggio Emilia di 203 km

Tornano le ruote veloci, in una tappa totalmente piatta: 203 km con soli 480 metri di dislivello. La giornata comincia senza Biniam Girmay, il corridore eritreo che aveva sorpreso (quasi) tutti allo sprint di Jesi, ma tenuto fermo per precauzione dopo l'occhio gonfio rimediato durante i festeggiamenti sul podio. Tutta colpa del tappo della bottiglia di spumante... Non mancano comunque i velocisti in questo Giro d'Italia. Da Démare a Cavendish, da Nizzolo a Caleb Ewan. A sorpresa, però, vince Alberto Dainese che, dopo giornate a tirare a sorte per chi dovesse essere il 'titolare' tra lui e Bol alla DSM, ha finalmente spezzato il digiuno per l'Italia che continuava a non vincere. 11 tappe, tanto ci è voluto per vedere la bandiera tricolore trionfare all'arrivo. Pensavamo Nizzolo, in lista anche Consonni, ma alla fine l'ha spuntata il ragazzo di Abano Terme che centra anche il suo primo successo in un Grande Giro. Non cambia quasi nulla in classifica. Quasi, perché Carapaz si è comunque andato a prendere l'abbuono al traguardo volante di San Giovanni in Persiceto, raggiungendo così João Almeida al 2° posto della generale.
Vincitore: Alberto DAINESE (DSM) | Maglia rosa: Juan Pedro LÓPEZ (Trek Segafredo)
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Sbuca Dainese a Reggio Emilia! Volata incredibile, rivivila

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Giro 360: Dainese vince e l'Italia brilla a Reggio Emilia

19 maggio, tappa 12: Parma-Genova di 204 km

Fuga doveva essere e fuga è stata, nel giorno dell'addio di Caleb Ewan. All'attacco anche van der Poel che si è portato dietro due compagni di squadra: Riesebeek e Stefano Oldani. Alla fine della fiera possiamo dire occasione sprecata per VDP o gran lavoro di squadra per Oldani? Siamo più orientati verso la seconda opzione, con il corridore milanese che ha ottenuto il suo primo successo da professionista. Certo, il neerlandese voleva stare lì davanti, ma ha anche tirato il gruppo dei battistrada per tutta la giornata. Oldani che batte allo sprint un altro italiano, Lorenzo Rota, a tenere alta la bandiera tricolore dopo un avvio di Giro non facilissimo. Ma, dopo il successo di Alberto Dainese a Reggio Emilia, ci siamo finalmente sbloccati e speriamo di non fermarci più. Tra i 25 che hanno animato la fuga in questa Parma-Genova, anche corridori di un certo tipo. Buitrago, Mollema ma, soprattutto, Lucas Hamilton e Wilco Kelderman. Entrambi hanno recuperato 8 minuti sul gruppo maglia rosa. Non che adesso vinceranno il Giro, ma hanno ritrovato morale e sono nei pressi della top 10, potendosi giocare così un piazzamento nella generale che fa sempre bene. Occhio ad altre azioni di questo genere nelle prossime tappe, mai banali.
Vincitore: Stefano OLDANI (Alpecin Fenix) | Maglia rosa: Juan Pedro LÓPEZ (Trek Segafredo)
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Oldani brilla a Genova! Battuto Rota, rivivi la volata

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Giro 360: a Genova ancora Italia con Oldani e Rota 2°

20 maggio, tappa 13: Sanremo-Cuneo di 150 km

La Sanremo-Cuneo non è solo una tappa per velocisti. Non ci si annoia mai, anche se arriva una brutta notizia perché il Giro perde uno dei suoi protagonisti. Torna a casa Romain Bardet che dopo pochi km mette piede a terra per problemi di stomaco. Intanto va la fuga: sono in 5, poi sul GPM di giornata se ne vanno Prodhomme, Eenkhoorn, van den Berg e Mirco Maestri, con in quattro che ci credono per davvero. Scollinano con 6 minuti di vantaggio e per andarli a riprendere il gruppo deve spendere tutte le energie possibili, con alcuni velocisti (Cavendish) che restano addirittura senza ultimo uomo. Si va così forte che si stacca qualcuno dal gruppo, parliamo di corridori come Simon Yates e Richie Porte. Alla fine, però, non basta la generosità dei quattro che vengono raggiunti proprio dentro l'ultimo km. È volata e quella la vince Démare che fa 3 su 5 in questo Giro d'Italia dopo le vittorie di Messina e Scalea. Era la penultima occasione per le ruote veloci che adesso dovranno aspettare la tappa di Treviso per tornare protagoniste.
Vincitore: Arnaud DÉMARE (Groupama-FDJ) | Maglia rosa: Juan Pedro LÓPEZ (Trek Segafredo)
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Tripletta Demare! Volatona anche a Cuneo, rivivi l'arrivo

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Giro 360: Francia a metà, Démare cala il tris, Bardet si ritira

21 maggio, tappa 14: Santena-Torino di 147 km

Dopo la cronometro di Budapest vince anche questa, ma è fuori classifica. Questa vittoria farà ancora più arrabbiare i suoi tifosi, ma Simon Yates ha piazzato un numero mica da ridere in questa pazza tappa di Torino. Era il favorito, ma in caso di fuga massiccia in avvio, ma la fuga che è riuscita a prendere margine è stata ripresa dal gruppo appena cominciato il circuito. Yates, per vincere, ha dovuto giocare d'astuzia, controllandosi e gestendosi sugli scatti di Carapaz e Hindley e sulle fiammate di un Nibali. Poi, sull'ultima salita, a 50 metri dallo scollinamento, ecco l'azione decisiva a lasciarsi alle spalle lo stremato terzetto. Gli altri tre sono delusi per la mancata vittoria, ma possono dirsi comunque soddisfatti. Carapaz si è preso la maglia rosa, Hindley ha confermato di poter essere della partita per vincere il Giro, e Nibali sembra tornato quello del 2016. Non certo quello dell'Etna, quando era sprofondato anche lui. Detto questo, dopo la tappa di Torino, il siciliano si ritrova all'8° posto della generale visto che per tutti gli altri è stato un bagno di sangue. A partire da Juan Pedro López che perde la maglia e arriva al traguardo con 4'25'' di ritardo. Si salvano Pozzovivo e Almeida, meno bene Landa (+51''), ma gli altri... Valverde arriva con 8'04'' di ritardo, Guillaume Martin con 9'37'', Fortunato con 10'16'', Arensman con 10'41'', Hugh Carthy con 17'17''. Dumoulin, invece, si è proprio ritirato dopo pochi km vista l'alta andatura.
Vincitore: Simon YATES (BikeExchange Jayco) | Maglia rosa: Richard CARAPAZ (Ineos Grenadiers)
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Stoccata di Yates! Successo anche a Torino, rivivi l'arrivo

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Giro 360: Yates tappa, Carapaz rosa, Nibali e Pozzovivo eterni

22 maggio, tappa 15: Rivarolo Canavese-Cogne di 178 km

Tappa in salita prima del giorno di riposo. Ci aspettavamo i fuochi d'artificio, ma non c'è stata battaglia in realtà tra i big. Dopo la tappa di Torino, vinta da Simon Yates, erano tutti col lumicino. Occasione ideale per la fuga anche se, per farla partire, ci sono voluti 80 km. Dentro il solito Mathieu van der Poel, ma c'era anche un Giulio Ciccone scatenato. Il suo Giro è stato da dimenticare fin qui, ma l'abruzzese ha trovato terreno fertile per riscattarsi. Non è stata facile contro corridori del calibro di Rui Costa, Pedrero e, soprattutto Buitrago e Hugh Carthy. Ma Ciccone era scattante. Uno, due, tre scatti e ai piedi della salita di Cogne si è lasciato tutti alle spalle prendendosi il terzo successo in carriera al Giro dopo Sestola (2016) e Ponte di Legno (2019). E terza vittoria italiana dopo i successi di Alberto Dainese a Reggio Emilia e di Stefano Oldani a Genova. Guadagna due posizioni Guillaume Martin grazie ad un'azione in solitaria, mentre la volata finale non permette a nessuno di guadagnare qualcosa sui rivali.
Vincitore: Giulio CICCONE (Trek Segafredo) | Maglia rosa: Richard CARAPAZ (Ineos Grenadiers)
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Ciccone in trionfo! Fuga e arrivo in solitaria a Cogne, rivivilo

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Giro 360: Ciccone torna al successo a Cogne prima del riposo

24 maggio, tappa 16: Salò-Aprica di 202 km

È davvero un Giro pazzo. Ballano solo 3'' tra il primo e il secondo della classe, con Carapaz che tiene la maglia rosa, ma si vede Hindley rientrare sempre più minaccioso grazie al gioco degli abbuoni. Ma Landa e João Almeida non sono per nulla fuori dai giochi, visto che il ritardo è inferiore al minuto in classifica. Insomma, è successo di tutto ma non è fondamentalmente successo niente nella tappa del Mortirolo con nessuno che ha preso in mano il Giro. Forse è un po' deluso Landa che poteva essere più protagonista, mentre Almeida perde solo 14'' in una tappa che poteva vederlo in seria difficoltà. Faticano a tenere il passo dei primi Nibali e Pozzovivo: il siciliano perde qualcosa nel finale ma, paradossalmente, si ritrova in 5a posizione nella generale. Superato proprio Pozzovivo che perde tanto perché vittima di una caduta. Ad Aprica arriva quindi la fuga con Jan Hirt che batte Arensman e regala all'Intermarché-Wanty Gobert la seconda tappa di questo Giro dopo il successo di Girmay a Jesi.
Vincitore: Jan HIRT (Intermarché-Wanty Gobert) | Maglia rosa: Richard CARAPAZ (Ineos Grenadiers)
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Gioia Hirt! Fuga e trionfo all'Aprica, rivivi l'arrivo

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Giro 360: Aprica per Hirt, ma i big quando si muovono?

25 maggio, tappa 17: Ponte di Legno-Lavarone di 168 km

C'è ancora tempo per arrivare alla tappa regina di questo Giro (quella del Pordoi e Fedaia), ma questa frazione ha 'eliminato' João Almeida dalla contesa. Il minuto e passa preso dal portoghese potrebbe andare indigesto al capitano dell'UAE Emirates che non è riuscito a tenere il ritmo di Landa, Hindley e Carapaz. Ancora una volta sono loro tre i migliori scalatori del Giro, con il terzetto che è venuto via grazie alle continue accelerazioni della Bahrain Victorious sulle ultime due salite. Oltre a Almeida, perdono terreno anche Nibali (che resta però 5° in classifica) e Pozzovivo che è il primo a staccarsi, pagando la caduta del giorno prima. Per l'Intermarché-Wanty Gobert, a questo punto, diventa Hirt il capitano, con il ceco andato ancora in fuga dopo la vittoria all'Aprica. Altra giornata di fuga, comunque, e alla fine vince Santiago Buitrago che aveva atteso un po' troppo - forse - per scattare, aspettando di capire se potesse essere utile per Landa. Una volta ricevuto semaforo verde, ha lanciato la rimonta sul duo neerlandese composto da Leemreize e van der Poel, staccandoli proprio in cima all'ultimo GPM. Bravissimo però van der Poel. Ancora una volta in fuga e scattante sulle salite durissime di oggi, non proprio il suo pane. Era quasi impossibile cercare il bis, dopo la vittoria di Visegrád, in questo genere di tappe, ma lui ci ha provato.
Vincitore: Santiago BUITRAGO (Bahrain Victorious) | Maglia rosa: Richard CARAPAZ (Ineos Grenadiers)
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Buitrago, lacrime di gioia: trionfa a Lavarone, rivivi l'arrivo

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Giro 360: Tappa a Buitrago, Carapaz ancora rosa

26 maggio, tappa 18: Borgo Valsugana-Treviso di 152 km

Doveva essere la tappa con l'ultima volata di gruppo di questo Giro, doveva essere una "tappa di riposo” in vista dei due tapponi del Santuario di Castelmonte e della Marmolada. Niente di tutto ciò, a partire dall'addio di João Almeida che è costretto a salutare per covid. Va via la classica fuga di giornata, ma che corridori. Due passistoni come Cort Nielsen e Edoardo Affini oltre a De Bondt, che a Reggio Emilia sfiorò un numero clamoroso, venendo ripreso solo dentro l'ultimo km, e Gabburo che fece 2° a Napoli dietro a De Gendt. Ma, fino al Muro di Ca' del Poggio, il gruppo li teneva lì, in controllo. Poi, a furia di giocare come il gatto con il topo, ecco che la fuga ti sfugge via e arriva al traguardo. Niente volata di gruppo, niente poker per Démare, niente bis per Dainese o Cavendish, con Gaviria che resta a 0 successi. A spuntarla è De Bondt che batte Affini e regala il terzo successo alla squadra Professional dell'Alpecin Fenix dopo le affermazioni di van der Poel e Oldani. E non finisce qui. Perché Jai Hindley ha forato ed è arrivato staccato, per sua fortuna era dentro gli ultimi 3 km, mentre Juan Pedro López non fa in tempo di godersi la maglia bianca che si stacca e perde 2'37'' dal gruppo maglia rosa.
Vincitore: Dries DE BONDT (Alpecin Fenix) | Maglia rosa: Richard CARAPAZ (Ineos Grenadiers)
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Volata mozzafiato, De Bondt supera Affini! Rivivila

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Giro 360: Volata? No, fuga. Vince De Bondt, Affini 2°

27 maggio, tappa 19: Marano Lagunare-Santuario di Castelmonte di 177 km

Ci aspettavamo spettacolo vista la presenza del temibile Kolovrat, ma è arrivata ancora la fuga al traguardo (la nona di questo Giro). Forse il Kolovrat era troppo distante dal traguardo? Forse i corridori avevano paura di saltare visto i distacchi risicati? Detto questo i soliti tre si sono dati battaglia, ma hanno aspettato solo l'ultima salita con Carapaz, però, in totale controllo rispetto a Hindley e Landa. A questo punto, resta solo la tappa della Marmolada per sfilargli la maglia rosa visto e considerato che né l'australiano né tanto meno il basco possono considerarsi superiori all'ecuadoriano a cronometro. Occasione sfumata? Lo vedremo dopo Passo Pordoi e Passo Fedaia. Ancora Italia, invece, vicino al colpaccio. C'era Tonelli, c'era soprattutto Vendrame che ha avuto un'occasione importante visto lo sprint a cinque che si profilava sul Santuario di Castelmonte. Il corridore dell'AG2R è andato via dritto all'ultima curva, ostacolato anche da Schmid, cosa che ha fatto il gioco di Bouwman che ha invece bissato il successo di Potenza. Per il corridore della Jumbo Visma anche la certezza di portarsi a casa la classifica scalatori: è il primo neerlandese a conquistare la maglia azzurra nella storia del Giro.
Vincitore: Koen BOUWMAN (Jumbo Visma) | Maglia rosa: Richard CARAPAZ (Ineos Grenadiers)
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Vendrame fuori all'ultima curva! Bis Bouwman, rivivi l'arrivo

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Giro 360: Bouwman vittoria e maglia azzurra, Carapaz c'è

28 maggio, tappa 20: Belluno-Marmolada di 168 km

Prima di questa tappa ballavano solo 3'' tra Carapaz e Hindley e sembravano sufficienti per vincere la maglia rosa. Carapaz va più forte a crono dell'australiano e fino al Pordoi nessuno aveva provato uno scatto. Nessuno sulla Cima Coppi. Volevano portare in carrozza il corridore della Ineos a Verona? Non proprio! Almeno non nei piani della Bora Hansgrohe che si è giocata la famosa 'B zona', mascherandola molto bene tra l'altro. Con Kämna in fuga, pensi che il tedesco faccia per sé e non per la squadra. Così come ha fatto Novak che ha provato a vincere la tappa, mica ha lavorato per Landa... Il tedesco, invece, si è fermato sul Fedaia in attesa del suo capitano che ha piazzato lo scatto proprio quando sembrava fosse Carapaz a partire. Scacco matto alla maglia rosa e tanti saluti. L'ecuadoriano ha perso 1'28'' e adesso se vuole ribaltare lui il Giro, a Verona, deve dare più di 1'25'' al proprio rivale. Missione (quasi) impossibile. Male Landa che ha fatto in tempo ad arrivar prima di Carapaz, ma dove sono gli scatti che aveva promesso? Intanto facciamo gli applausi ad Alessandro Covi. È vero che Novak ha provato la rimonta, ma è altrettanto vero che il corridore dell'UAE Emirates ha continuato ad andare del suo passo sbaragliando la concorrenza. Primo sul Pordoi, prima sul Fedaia: è nata una stella?
Vincitore: Alessandro COVI (UAE Emirates) | Maglia rosa: Jai HINDLEY (Bora Hansgrohe)

29 maggio, tappa 21: Verona-Verona, crono individuale di 17,4 km

Cala il sipario sul Giro 105! Non era molto quotato alla vigilia, era ancora in squadra con Kelderman come nel 2020, ma questa volta Jai Hindley ce l'ha fatta. È stato il più forte in salita, ha vinto la tappa del Blockhaus, e ha fatto bene i conti su quando e dove partire. Vedi l'ultima tappa del Passo Fedaia. E non era facile battere uno come Richard Carapaz che, oltre ad essere il campione olimpico, il Giro l'ha già vinto e ha fatto podio in tutti i Grandi Giri. Chapeau quindi al capitano della Bora Hansgrohe, e capitano lo è diventato durante questa tre-settimane, che diventa anche il primo australiano a vincere la maglia rosa. Cadel Evans fece 3° nel 2013. Applausi comunque per Vincenzo Nibali che ha conservato la 4a piazza in classifica nonostante una crono difficile, ma chapeau a Matteo Sobrero. Crono stella del campione nazionale italiano a cronometro che ha demolito anche degli assatanati Arensman e van der Poel. È il quinto successo italiano dopo Dainese, Oldani, Ciccone e Covi, che aveva vinto 24 ore fa alla Marmolada.
Vincitore: Matteo SOBRERO (BikeExchange Jayco) | Maglia rosa: Jai HINDLEY (Bora Hansgrohe)
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Sobrero da sballo! Crono di Verona dominata, rivivila

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Giro 360: pagelle a Verona, Hindley Re, Sobrero super

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